NOTIZIE DELLA ZONA 3 E DI MILANO DEL 2008

di Michele Sacerdoti

 

Dicembre 2008

Parcheggi di Piazza Bernini e Rio de Janeiro: la procura acquisisce i documenti, commissione in zona 3 (17/12/08)

Stazione centrale rinnovata ma inaccessibile alle biciclette, ignorati i diritti dei passeggeri con bici al seguito (14/12/08)

Palazzinari in festa: si potrà costruire nel Parco Agricolo Sud Milano, comunicato dell'Associazione per il Parco Sud Milano (10/12/08)

Presentati ulteriori ricorsi amministrativi contro i progetti Citylife e ex-Varesine (2/10/08)

 

Novembre 2008

Ho aderito all'appello contro il  documento di inquadramento dei PII in discussione in Consiglio Comunale (28/11/08)

Partecipa al sondaggio sull'Ecopass per l’adozione di nuove e più efficaci misure di contenimento dell’inquinamento (6/11/08)

 

Ottobre 2008

Parcheggio di via Benedetto Marcello: assemblea dei residenti al Gonzaga martedì sera 21 ottobre sul mercato sopra il parcheggio (20/10/08)

Bloccato il parcheggio di Rio de Janeiro, va avanti quello di piazzale Lavater nonostante l'arresto del proprietario della Comer (20/10/08)

Parcheggi in project financing: bando obbligatorio, non esiste più il promotore, aumenta la concorrenza tra le imprese (19/10/08)

Tram 3 in Colonne, le ragioni del sì (18/10/08)

Ippodromo di San Siro: no alla speculazione (15/10/08)

Box, allarme crolli: crepe e danni ai palazzi, dal Corriere (7/10/08)

Box di Piazza Novelli e Largo Rio de Janeiro, 10 anni di scandali, dal Corriere (2/10/08)

 

Settembre 2008

Navigli, guerra alle ruspe: «giù le mani dalla Darsena, il parcheggio fatelo altrove» (30/9/08)

Parcheggio Costa-Loreto sul Corriere: box costruiti senza permesso, è uno scandalo (29/9/08)

Farmer Market a prezzo calmierato tutti i mercoledì mattina al Consorzio agrario di via Ripamonti 37 (23/9/08)

Il 23 settembre è l'Earth Overshoot day: il giorno in cui il nostro consumo di risorse naturali sorpassa la produzione naturale annua della Terra, convegno della Provincia l'8 ottobre (23/9/08)

Piazzale Dateo, baracche giù dopo 20 anni, affitti agevolati per i nuovi negozi, da Repubblica (21/9/08)

Parcheggio di Rio de Janeiro: la Soinso ottiene un piano in piu, commissione del Consiglio di Zona 3 mercoledì 24 settembre dalle 17 alle 18 (20/9/08)

La Giunta decide di realizzare il parcheggio di piazzale Lavater e di bocciare quello di piazzetta Ferrari (19/9/08) (aggiornato il 23/9/08)

Residenza universitaria di via Botticelli: lettera di protesta al Sindaco dal Comitato Vivibilità Città Studi che raccoglie i residenti del quartiere (3/9/08)

Le operazioni immobiliari a Milano in vista dell'Expo 2015 (2/9/08)

 

Agosto 2008

Una mucca salverà la terra, di Jeremy Rifkin da l'Espresso (5/8/08)

 

Luglio 2008

Assalto al verde del Parco Sud: cemento e costruzioni sull'8% dell'area (31/7/08) (aggiornato al 3/8/08)

MilanoByLight: una interessante proposta per risolvere il problema del congestionamento dell'area dei Navigli (24/7/08)

Un elefante in Città Studi: la nuova residenza universitaria in via Botticelli 19 presentata in consiglio di zona 3 (17/7/09)

Presentato a ChiamaMilano un progetto di riapertura dei Navigli, tesi di laurea di tre studenti del Prof. Antonello Boatti del Politecnico di Milano (14/7/08)

Resoconto e atti del dibattito Piano di Governo del Territorio, quale Milano ci aspetta? (13/7/08)

 

 

Giugno 2008

Santa Rita: documento del Comitato contro l'Elefante (26/6/08)

Piano di Governo del Territorio, quale Milano ci aspetta ? La Rete dei Comitati Milanesi organizza un dibattito lunedì 30 giugno alle 20.30 alla Casa della Cultura in via Borgogna 3  (25/6/08)

Salviamo l'agricoltura nel Parco del Ticinello (23/6/08)

Il verde che s'arrampica sul ricco, una lettera a Repubblica (21/6/08)

Parcheggio di via Benedetto Marcello: nessuna traccia del giardino promesso, gli ambulanti si dicono sicuri di poter ritornare (19/6/08)

I residenti dell'Isola rispondono alla campagna di stampa del gruppo Catella-Hines a favore del progetto Porta Nuova (17/6/08)

E' vantaggioso acquistare box sotterranei ? (15/6/08)

Cambiate le prossime convenzioni per i parcheggi per residenti (15/6/08)

Consiglio di zona 3 giovedì 12 giugno alle 18 sul caso della Clinica Santa Rita (12/6/08)

Expo 2015: presentazione del Forum Milano 2016 alla Camera del Lavoro lunedì 16 giugno alle 20.30 (11/6/08)

Corriere della Sera: truffe e omicidi nella Clinica Santa Rita (9/6/08)

La situazione dei parcheggi di zona 1 (9/6/08)

Sabato 7 giugno tutti in marcia per il clima: il programma delle iniziative (5/6/08)

 

Maggio 2008

Parcheggio di largo Rio de Janeiro: il progetto allegato alla convenzione non corrisponderebbe a quello approvato dai Vigili del Fuoco (29/5/08)

Il Comune impone nuove regole a imprese e cooperative che costruiscono parcheggi interrati per residenti (29/5/08)

La Regione definisce i criteri di gestione dei vincoli su piazza Bernini, Aspromonte, Guardi, Erba e Aspari (22/5/08)

Presentato in Consiglio di Zona 3 il progetto di qualificazione dei giardini di corso Concordia-Piazza Risorgimento-Corso Indipendenza (13/5/08)

Mercato contadino in via Spallanzani il primo mercoledì di ogni mese (7/5/08)

Su Report Rai3 : Cara Madunina, come è andata a finire? Parcheggi sotterranei e Fiera Citylife (4/5/08)

 

Aprile 2008

Rifiuti Zero: si deve, si può: convegno internazionale alla Camera del Lavoro mercoledì 30 aprile alle 20.30 (18/4/08) 

Presentazione del libro del Prof. Giuseppe Boatti l'Italia dei sistemi urbani martedì 22 aprile ore 18.30 al Mondadori Multicenter di Piazza Duomo (17/4/08)

Un documento sui parcheggi sotterranei del Comitato di Piazza Aquileia (14/4/08)

Meneghetti sui sottotetti: prosegue la distruzione della linea del cielo milanese (11/4/08)

Milano partecipata: un mio articolo pubblicato sulla rivista Dedalo (11/4/08)

Domenica 13 aprile picnic all'Isola in Piazza Minniti alle 13 per il Parco Possibile e il Centro per l'Arte e il Quartiere (10/4/08) (aggiornato il 13/4 con foto)

Stop agli aerei sulle nostre teste: presidio a Linate il 19 aprile dalle 10 alle 12 (10/4/08)

Parcheggi sotterranei: l'assessore Simini fissa nuove regole (10/4/08)

Expo 2015: l'entusiasmo dei promotori non sembra totalmente giustificato (8/4/08)

Lunedì 7 aprile alle 20.30 alla Casa della Cultura in via Borgogna 3 la Rete dei Comitati Milanesi incontra i candidati alle elezioni politiche (3/4/08) (aggiornato l'8/4 con gli interventi dei comitati)

Giovedì 10 aprile alle 18 alla Casa della Cultura in via Borgogna 3 assemblea di costituzione del Forum Milano 2016 per il controllo della sostenibilità dell'Expo 2015 (2/4/08)

Dolce e Gabbana acquista il Monastero delle Benedettine lungo via Kramer per 26 milioni di euro (1/4/08)

 

Marzo 2008

Gardella su Repubblica: il Sindaco sordo al dialogo con i cittadini (13/3/08)

Il Piano di Governo del Territorio a crescita zero esiste: un esempio per Milano (10/3/08)

Il centro commerciale cinese al Gratosoglio: è un affare per chi ? (9/3/08)

Le modifiche alla legge urbanistica regionale 12/2005 approvate il 4 marzo 2008 (6/3/08) (aggiornato il 26/3 con il testo coordinato)

Costruzione di 8 piani nel cortile di via Noe 6 al posto di capannoni bassi: un lettera di protesta al Corriere (5/3/08)

Ritirato l'emendamento ammazzaparchi: sarà però reinserito nella nuova legge sui parchi in discussione in Regione (4/3/08)

Emendamento ammazzaparchi: presidio davanti alla sede della Regione martedì 4 marzo alle 10 (3/3/08)

 

Febbraio 2008

Ricorso contro il progetto Varesine: fissata l'udienza al Tar il 22 aprile 2008 (29/2/08)

Un milione di metri quadri di 7 stazioni da dismettere in discussione tra Comune e Ferrovie (27/2/08)

Diurno di Porta Venezia: lettera del Presidente della Provincia Penati al Sindaco Moratti (27/2/08)

Masseroli presenta il PGT alle associazioni ambientaliste (27/2/08)

Vivaio di via Soderini: tavolo di lavoro tra Comune, Provincia, Zona 6 e Comitato Vivaio Soderini (27/2/08)

I disagi per i cantieri dei parcheggi della Quadrio Curzio in zona 3 (26/2/08)

La nuova biblioteca di via Valvassore Peroni aprirà forse nel 2009 (21/2/08)

La commissione territorio della Regione approva l'emendamento che permetterà di costruire nei parchi regionali, a rischio la candidatura di Milano all'Expo 2015 (20/2/08) (aggiornato il 23/2/08)

 La Regione vuole fare costruire nei parchi regionali: Fai, Italia Nostra e Wwf ritengono questa iniziativa in contrasto con la candidatura di Milano all'Expo (15/2/08)

M'illumino di meno, spegnere le luci e tutti i dispositivi elettrici non indispensabili il 15 febbraio 2008 dalle ore 18 (14/2/08)

In viale Argonne 35 (ex-libreria FDF) ciclo di conferenze e presentazioni di libri (10/2/08)

Elio e le storie tese ricordano il taglio del Bosco di Gioia nel video del nuovo singolo Parco Sempione (9/2/08)

Le critiche di Fai, Italia Nostra e Wwf al progetto per l'Expo 2015 (5/2/08) (aggiornato 11/2/08)

Grandi città: le proposte dei Verdi per Parigi potrebbero andare bene per Milano (5/2/08)

Expo 2015: sul Manifesto inchiesta e intervista a Milly Moratti (3/2/08)

Visita a Milano dei delegati del Bie: il Comitato Noexpo ha consegnato un dossier contro la candidatura di Milano ed incontrato il Segretario generale del Bie e il Comitato di Candidatura (3/2/08)

Piano del Governo del Territorio: Milano verso il suo futuro, 01 Primi contenuti strategici (3/2/08)

 

Gennaio 2008

Piano parcheggi: un articolo del Corriere sulle prossime decisioni del Sindaco Moratti (31/1/08)

Parcheggio di largo Rio de Janeiro: la Soinso è costretta dal giudice a rinunciare all'utilizzo dei tiranti (10/1/08)

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Parcheggi di Piazza Bernini e Rio de Janeiro: la procura acquisisce i documenti, commissione in zona 3 (17/12/08)

Il Corriere ha pubblicato oggi un articolo sulla indagine della procura sui parcheggi di Piazza Bernini e Rio de Janeiro (Scandalo parcheggi, aperta un'inchiesta)

Sono stati sequestrati documenti relativi ai due parcheggi presso il Comune. Alcuni residenti sostengono che ci sono irregolarità nei progetti presentati ai Vigili del Fuoco per ottenere il certificato di prevenzione incendi, e in particolare nel metodo di calcolo della superficie dei parcheggi, che determina la dimensione della grate di areazione in superficie.

Una eccessiva dimensione della grate andrebbe in conflitto con il vincolo ambientale sulle due piazze e l'autorizzazione data dalla Soprintendenza perché provocherebbe un grande impatto sul verde di superficie.

Il sig. Miscio, responsabile della società Soinso che sta costruendo i due parcheggi, è intervenuto nella commissione urbanistica del consiglio di zona 3 difendendo l'operato della società e dichiarando che i lavori saranno comunque sospesi in attesa delle decisioni della Procura.

I cittadini e consiglieri intervenuti hanno sostenuto che i parcheggi non avrebbero dovuto essere costruiti in piazze vincolate in quanto incompatibili con l'ambiente.

Ora la parola passa alla Procura ed iu lavori sono fermi.

 

Stazione centrale rinnovata ma inaccessibile alle biciclette, ignorati i diritti dei passeggeri con bici al seguito (14/12/08)

La stazione centrale di Milano, rinnovata dopo tre anni di lavori costati 120 milioni di euro, nonostante le luci, i marmi e gli spazi adibiti a negozi e a ristoranti, è completamente inaccessibile ai viaggiatori con bici al seguito, pendolari o turisti. Saranno così tutte le altre Grandi Stazioni d'Italia? La FIAB non ci sta.

"E' assolutamente inammissibile - dichiara il Presidente della FIAB, Antonio Dalla Venezia - che nonostante tutti i soldi spesi per rifare la più grande stazione ferroviaria italiana, il Gruppo Ferrovie dello Stato abbia perso una buona occasione per rendere la stazione centrale di Milano veramente moderna ed europea, garantendo l'accessibilità delle biciclette all'interno della stazione stessa, fino ai marciapiedi e ai convogli, non solo eliminando ostacoli fisici e organizzativi, ma addirittura realizzando infrastrutture e servizi specifici".

Cosa manca? Nella stazione di Milano manca qualsiasi opera a favore della movimentazione delle biciclette. Nessuna canalina o scivolo lungo le scale fisse, difficile accessibilità specie per le bici da cicloturismo cariche con borse laterali ai tapis roulant, divieto assoluto di utilizzo degli ascensori per salire ai binari e viceversa. Inoltre assenza assoluta di un qualsiasi luogo chiuso e sicuro per il deposito delle biciclette, assenza assoluta di alcun cicloposteggio coperto.

Come si fa a parlare di riduzione del traffico veicolare a favore del trasporto ferroviario, di sicurezza delle strade, di lotta ai cambiamenti climatici se Grandi Stazioni e, più in generale, l'intero Gruppo Ferrovie dello Stato continua a fare di tutto per stroncare il trasporto intermodale bici e treno, quale effettiva modalità di trasporto sostenibile, assolutamente utile nel traffico pendolare e strategico nello sviluppo del cicloturismo che nel resto d'Europa muove ogni anno 10 milioni di persone?

"Inviteremo a nostre spese - conclude il Presidente della FIAB Antonio Dalla Venezia - l'Amministratore delegato del Gruppo FS e Presidente di Grandi Stazioni, Mauro Moretti, ad un prossimo viaggio studio all'estero, che abitualmente organizziamo per accompagnare amministratori pubblici e tecnici a conoscere le buone pratiche in termini di ciclabilità e di intermodalità bici e treno, per visitare le stazioni ferroviarie di Berna, Grenoble, Brema, Amsterdam, Berlino dove le "Velostation" o "Radstation" (luoghi al chiuso - custoditi o automatici - per il deposito, ma anche per la riparazione e il noleggio delle bici), gli scivoli lungo le scale o gli appositi ascensori per l'accesso delle biciclette a ciascun binario, sono la norma".  

Lello Sforza, Ufficio Stampa FIAB onlus (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), Tel. +39 3200313836, Fax +39 0805236674, stampa@fiab-onlus.it

 

Palazzinari in festa: si potrà costruire nel Parco Agricolo Sud Milano, comunicato dell'Associazione per il Parco Sud Milano (10/12/08)

Che si voglia cementificare il Parco Agricolo Sud Milano rischia di non essere più una notizia. Solo pochi mesi fa scrivevamo dei tentativi, autonomi e differenti, di Provincia e Regione di rivedere i confini del Parco. La Regione attraverso la modifica alla LR12/05 e la nuova legge sui parchi; la Provincia attraverso fantasiosi criteri di revisione del perimetro. Poi la modifica alla legge regionale si è arrestata in Consiglio, mentre il tentativo della Provincia è stato bocciato dalla stessa Regione Lombardia che non ha potuto far altro che prendere atto di come questi criteri fossero in palese contrasto gli obiettivi del Parco e con la normativa vigente.

Oggi il quadro è cambiato. Mentre in Regione è ferma la proposta di modifica alla legge regionale sui parchi (che avrebbe effetti su tutti i parchi, ma in particolare sul parco sud che sarebbe costretto a rivedere la propria legge istitutiva e quindi il proprio perimetro), l’Ente Parco Agricolo Sud Milano ha approvato dei nuovi criteri. Questi contengono un’importante novità. Per poter edificare le aree oggi incluse nei confini del Parco non è più necessaria una modifica del perimetro: si consente di costruirci direttamente dentro.

Proprio così. Martedì 9 dicembre, il Consiglio Direttivo del Parco Agricolo Sud Milano ha approvato i nuovi criteri per edificare all’interno dell’area protetta. Questi prevedono sostanzialmente una variante normativa al suo piano territoriale di coordinamento con l’individuazione di una nuova categoria di territori, le “Aree di ricomposizione dei margini urbani e di riqualificazione paesistica e ambientale, di interesse pubblico e di riassetto urbanistico”. In questo modo i 61 Comuni potranno individuare aree interne al parco, cambiarne la destinazione e quindi edificarle.

Così, mentre tutti si dichiarano contrari al consumo di suolo, il parco avvia un procedimento per edificare complessivamente 500 ettari (da sommare ai 360 dei Piani di Cintura Urbana, a quelli del Cerba e a quelli non ancora quantificati dai piani di fruizione). Questa naturalmente è solo una prima indicazione visto che nei passaggi successivi (a partire dal Consiglio Provinciale, cui spetta il compito di approvare definitivamente questa procedura) non è escluso che queste cifre possano aumentare, anche significativamente. La delibera è passata con 5 voti a favore (PD, Socialisti, Sinistra Democratica e “UDC”) e 4 contrari (Forza Italia, Verdi, agricoltori e ambientalisti).

Questa procedura ha poco senso per il Parco Agricolo Sud Milano. Infatti, se aree con una simile destinazione esistono in molti altri parchi regionali (es. quello del Ticino) e non esistono nel Parco Sud il motivo è semplice: quando è stato disegnato il perimetro del Parco, invece di includere aree poi da assegnare a pianificazione autonoma da parte dei Comuni (come per altri parchi), queste aree sono state direttamente escluse. Per farsi un’idea delle loro dimensioni, basta osservare la carta del Touring Club del parco: sono piuttosto evidenti le aree “bianche”, aree esterne al perimetro (quindi di esclusiva competenza dei Comuni), dove realizzare le espansioni urbanistiche.  Dobbiamo credere che tutti i Comuni del Parco, in soli otto anni, abbiano esaurito le proprie previsioni di espansione urbanistica? Difficile crederlo; quello che certamente non si è esaurita è quella miope visione di sviluppo limitata allo sviluppo urbanistico, visione che evidentemente perdura anche in chi amministra il Parco Sud.

L’approvazione di questi nuovi criteri, infatti, non fa che confermare con evidenza (se ce ne fosse bisogno) come le priorità dell’azione di questa amministrazione del Parco non coincidano proprio con quelli previsti dalla sua legge istitutiva. Non si spiegherebbero altrimenti le risorse ed il tempo spesi per cercare di mettere a disposizione dei costruttori aree fino ad oggi protette, lasciando in secondo piano quelli che sono gli obiettivi del Parco, quelli stabiliti dalla sua legge istitutiva (che la Regione si è vista costretta a ricordare agli attuali amministratori nel bocciargli i vecchi criteri. Un episodio senza dubbio imbarazzante).

Se così non fosse, il tempo, le risorse e le energie spesi per rivedere i confini sarebbero stati investiti in modo più utile e coerente con le finalità del parco, magari anche per ascoltare i bisogni, le esigenze e le proposte dei cittadini da impiegare per la redazione dei piani della fruizione e dei percorsi, i piani per far vivere il parco. Nulla di tutto questo. Questi piani, facile prevederlo, saranno invece calati dall’alto proprio in prossimità delle elezioni, magari per cercare di far dimenticare la decisione di oggi.

Quella della revisione dei confini è una lunga storia, cominciata pochi mesi dopo l’approvazione del PTC del Parco, nel 2000. Una storia significativa di quello che è un approccio purtroppo diffuso al parco sud e, in genere, alle aree protette, viste come un enorme deposito di terreni da usare all’occorrenza per edificare e, nel frattempo, da riempire con variegate iniziative di comunicazione. Ce ne siamo già occupati nel primo numero di Gragra a cui si rimanda per approfondire i criteri bocciati, criteri, lo ricordiamo, fantasiosi, incoerenti con la normativa vigente e scritti esplicitamente per permettere l’edificazione delle aree del parco (quei criteri contenevano anche un tariffario con i prezzi delle aree da stralciare: così per la prima volta un parco regionale “metteva in vendita” le proprie aree). Mai approvati dal Consiglio Direttivo del Parco, bocciati dalla Regione Lombardia, sono stati però inviati ai Comuni (anche successivamente alla bocciatura regionale). L’effetto è stato quello di creare delle enormi aspettative di revisione e hanno di fatto sollecitato l’invio di richieste da parte dei Comuni. 

La decisione del Consiglio Direttivo di oggi non è che un ulteriore passo sbagliato di questo scriteriato, miope percorso.

 

Articolo di Repubblica: Palazzi su 5 chilometri quadrati

 

Ho aderito all'appello contro il  documento di inquadramento dei PII in discussione in Consiglio Comunale (28/11/08)

Si è sviluppato un ampio dibattito sulla stampa sull'aggiornamento del documento di inquadramento dei Programmi Integrati di Intervento proposto dall'Assessore Masseroli al Consiglio Comunale.

Repubblica ha lanciato un sondaggio sul suo sito, in cui i no predominano (7 su 10 su 5.000 votanti) a cui invito di votare no.

Se la delibera dovesse passare si affaccia la possibilità di veder aumentare il volume dell’edificato a Milano del 60% in maniera casuale ed indifferenziata a seconda degli interessi degli operatori immobiliari che, come si è visto in passato, male si conciliano con gli interessi dei cittadini. 

 

L’obbiettivo dichiarato di questa operazione sarebbe di far crescere la popolazione del comune di 700 mila unità, progetto folle quanto vano per una città che a stento riesce a dare servizi all’attuale popolazione di un milione e trecentomila abitanti. 

Luca Beltrami Gadola, Carlo Montalbetti e Marco Vitale hanno lanciato una raccolta di firme su un appello al Sindaco Moratti contro il documento a cui ho aderito (vedi lista adesioni).

Ecco un articolo di Luca Beltrami su Repubblica (Un aiuto a banche e immobiliaristi) ed uno di Marco Vitale sul Riformista (Il sacco di Milano).

 

Parcheggi in project financing: bando obbligatorio, non esiste più il promotore, aumenta la concorrenza tra le imprese (19/10/08)

E' entrato in vigore il 17 ottobre il terzo decreto correttivo del Codice Appalti.

La nuova procedura del project financing (art. 153) prevede che l’amministrazione ponga a base di gara uno studio di fattibilità e rediga una graduatoria tra le offerte presentate; segue la nomina a promotore per il soggetto risultato primo in graduatoria. L’amministrazione approva il progetto preliminare presentato dal promotore (eventualmente modificato su richiesta dell’amministrazione stessa). L’amministrazione aggiudica la concessione dopo una procedura negoziata con il promotore o, in caso di rinuncia di quest’ultimo, con i concorrenti successivi in graduatoria.

La modifica segue la cancellazione del diritto di prelazione in favore del promotore (la facoltà di adeguare la propria proposta alle richieste dell’amministrazione), abrogato dal DLgs n. 113 del 31 luglio 2007 (secondo correttivo al Codice) perché in contrasto con la normativa comunitaria.

Per i parcheggi in project financing non sarà più possibile ad un' impresa presentare un progetto preliminare con stime di costi gonfiate ed evitare la concorrenza di altre imprese che non partecipavano alle gare in quanto il promotore aveva il diritto di realizzare comunque il progettto, anche se al costo proposto dall'offerta più bassa.

D'ora in poi sarà l'amministrazione comunale a preparare un bando per il quale tutti i partecipanti saranno sullo stesso piano.

 

Il 23 settembre è l'Earth Overshoot day: il giorno in cui il nostro consumo di risorse naturali sorpassa la produzione naturale annua della Terra, convegno della Provincia l'8 ottobre (23/9/08)

Il 23 settembre 2008 l'umanità avrà completamente utilizzato  tutte le risorse rinnovabili che la natura ci può fornire nel 2008. Lo afferma il Global Footprint Network, una importante associazione di ricerca che misura quante risorse naturali abbiamo, quante ne usiamo, e chi le usa.

 Proprio come ogni azienda, il nostro Pianeta  ha un bilancio annuale secondo il quale produce un certo quantitativo di risorse ed è in grado di assorbire un certo quantitativo di rifiuti. Il problema è che la richiesta di risorse e servizi da parte dell'umanità é più grande della capacità rigenerativa della Terra. Fin dal 1980, l'umanità ha iniziato ad essere in questa nella condizione di sovraconsumo (Overshoot), poiché usa le risorse naturali più velocemente di quanto possano essere rigenerate e immette carbonio nell'atmosfera più velocemente di quanto possa essere riassorbito.

 Secondo il Global Footprint Network stiamo impiegando a livello globale la capacità di rigenerazione naturale di 1,4 pianeti, ma, ovviamente, ne abbiamo solo uno a disposizione. La conseguenza è che  le nostre riserve – come gli alberi e i pesci – continuano ad esaurirsi e i nostri rifiuti – in primis l'anidride carbonica – continuano ad accumularsi. 

In sostanza l'umanità si comporta come una persona che vive degli interessi prodotti da un certo capitale; se durante l'anno spende di più degli interessi inizia a intaccare il capitale e quindi in pochi anni va in rovina.

In un paese densamente popolato come l'Italia l'impronta ecologica dovrebbe far capire quanto è importante rilanciare  una agricoltura a basso impatto grazie alle filiere corte e ai metodi biologici e quanto sia urgente incentivare il risparmio energetico, il riciclaggio dei rifiuti e l'uso delle energie rinnovabili per far diminuire la dipendenza dall'energia fossile inquinante e in via di esaurimento. Tutte iniziative che si tradurrebbero in enormi risparmi per le famiglie italiane.

 “Dal 23 settembre fino alla fine dell'anno noi attingeremo dalle nostre riserve ecologiche, chiedendo un prestito al futuro” dice il Mathis Wackernagel, Direttore Esecutivo del Global Footprint Network. “Questo può andare avanti per un breve periodo, ma fondamentalmente tutto ciò porta ad un accumulo di rifiuti e all'esaurimento delle reali risorse da cui dipende l'economia umana”.

 l sovraccarico ecologico è alla radice di molti dei più urgenti problemi ambientali che dobbiamo fronteggiare oggi: il cambiamento climatico, la diminuzione di biodiversità, la riduzione delle foreste, il collasso della pesca e l'attuale  crisi alimentare globale.

 La data dell' Earth Overshoot Day ogni anno cade sempre più presto a causa della crescita dei consumi umani.  

Il Primo Earth Overshoot Day fu il 31 dicembre 1986. Dieci anni più tardi, a causa di un consumo annuale maggiore del 15% rispetto alla capacità di produzione del pianeta, l' Earth Overshoot Day cadde in novembre. Quest'anno, a più di due decenni dal primo Overshoot la fatidica giornata cade il 23 settembre e il nostro livello di sovraconsumo è maggiore del 40% di quanto la Terra riesce a produrre annualmente.

Il Global Footprint Network e i suoi partners internazionali sono impegnati per tentare di risolvere di questo grande problema, sensibilizzando i cittadini e lavorando con i leader dei governi  e delle aziende affinché nei processi decisionali  tengano nella massima considerazione  i limiti ecologici.

I cittadini possono determinare la loro impronta ecologica e imparare come ridurla su www.footprintnetwork.org: essi potrebbero dare un grande contributo cercando di influenzare i loro governi e i leader a creare comunità a basso impatto ambientale grazie ad una intelligente pianificazione delle infrastrutture e alle migliori tecnologie verdi a disposizione (si pensi alla differenziazione dei rifiuti).

La Provincia di Milano ha organizzato un convegno sul tema dell'Impronta Ecologica, che si terrà il giorno 8 ottobre 2008, a partire dalle ore 14.30 a Milano, in Sala Affreschi di Palazzo Isimbardi - via Vivaio 1.

Nel corso dell'evento verranno presentati i risultati del calcolo dell'impronta eseguito nel territorio della Provincia, su iniziativa dell'Assessore provinciale al territorio e Agenda 21 - Pietro Mezzi.

Esperti nazionali ed internazionali interverranno in merito a metodologie ed esperienze significative condotte in diversi ambiti locali e per commentare i dati della ricerca appena conclusa.

L'incontro è rivolto in particolare ad amministratori e tecnici degli enti locali, ma anche a ricercatori e professionisti impegnati sul fronte dello sviluppo sostenibile ed esponenti del mondo produttivo e della società civile consapevoli di quanto stretto sia il legame tra stili di vita e uso delle risorse.

Trovate il programma, i contatti ed ulteriori informazioni al link:

http://www.provincia.mi.it/pianificazione_territoriale/agenda_21/dettaglio_news.html?id=8836&area=8 

 

Parcheggio di Rio de Janeiro: la Soinso ottiene un piano in piu, commissione del Consiglio di Zona 3 mercoledì 24 settembre dalle 17 alle 18 (20/9/08)

La Direzione parcheggi ha autorizzato la variante per la costruzione del quarto piano sotterraneo del parcheggio di Largo Rio de Janeiro, con modifica della sistemazione superficiale all'incrocio con viale Romagna. A fine luglio, la commissione edilizia ha espresso parere favorevole alla variante.

Il consiglio di zona 3 non è stato consultato nè dal Comune né dalla Soinso, che costruisce il parcheggio.

Ora il consiglio di zona ha richiesto la presenza dei tecnici comunali e della Soinso alla commissione del 24 settembre.

Sembra che anche nel parcheggio di piazza Bernini la Soinso voglia costruire un piano in più. 

 

La Giunta decide di realizzare il parcheggio di piazzale Lavater e di bocciare quello di piazzetta Ferrari (19/9/08) (aggiornato il 23/9/08)

Prosegue la procedura di riesame del piano parcheggi di Albertini con una grossa sorpresa: nonostante la commissione per il riesame avesse bocciato quello di Piazza Lavater un approfondimento effettuato dai tecnici dell'assessore Simini e dell'assessore Croci ha portato la Giunta ad approvare il parcheggio di Lavater e a bocciare quello di Ferrari.

I quattro motivi addotti dalla commisione di riesame per bloccare il parcheggio di Lavater non sono stati ritenuti sufficienti: vincolo ambientale, vicinanza delle paratie dalle case (3,5 metri) e dagli alberi (2,5 metri), difficile gestione del traffico durante il cantiere. La Forestale ha dato parere positivo alla distanza dagli alberi, nonostante che questa sia in alcuni punti inferiore ai 2,5 metri e che i bagolari abbiano notoriamente radici molto estese in orizzontale.

Sembra che l'assessore Croci, che abita vicino a Piazzale Lavater, abbia cercato di bloccare questo parcheggio ma senza successo. E' uscito dalla sala al momento del voto.

La decisione della Giunta era stata richiesta dal Tar, in seguito ad un ricorso dei costruttori dei due parcheggi contro il blocco dei lavori.

Nulla ancora è stato deciso sugli altri parcheggi sottoposti al riesame: Venosa, Canaletto, Palestro, Gobetti, Libia per i quali l'assessore Simini non esclude altre bocciature, in base alle linee di valutazione volute dal Sindaco Moratti.

Ecco il comunicato stampa dell'Assessore Simini e gli articoli del Giorno e di E-Polis di oggi.

La Direzione Regionale dei Beni Culturali ha invece bocciato i due parcheggi (vedi articolo del Corriere online).

Ecco la lettera al Corriere del comitato per la difesa di piazzale Lavater.

 

Residenza universitaria di via Botticelli: lettera di protesta al Sindaco dal Comitato Vivibilità Città Studi che raccoglie i residenti del quartiere (3/9/08)

Preg.mo Sindaco della città di Milano Letizia Moratti

- All'Assessore all'Urbanistica // Al Presidente della Provincia // Al Presidente della Regione Lombardia

- Alla Commissione Urbanistica Consiglio di Zona 3 - Al Coordinamento rete comitati cittadini - Ai cittadin ipropositivi - All'agenzia ANSA e ai vari organi di informazione

Noi, residenti a Milano in città Studi, senza alcuna preliminare informazione e tantomeno richiesta di un parere, abbiamo appreso dalla stampa che a breve in via Botticelli 19, al posto dell'esistente (e almeno fino alla recente pausa estiva perfettamente funzionante) Istituto Rizzoli per l'insegnamento delle arti grafiche, dovrebbe sorgere un grattacielo di 15 piani da adibirsi ad alloggi da affittare a 600 studenti, corredato da 170 posti auto e fontana, di gusto opinabile, sita ove ora vi è una rotonda spartritraffico alberata, con conseguente abbattimento di tre cedri del Libano alti e belli; e questo ad opera di una società di privati che ha acquisito l'immobile dall'Ente Rizzoli nel gennaio scorso. L'operazione avverrebbe ovviamente con il benestare del Comune (ove il 3 luglio la commissione urbanistica ha dato parere preventivo positivo, con relative deroghe) e presumibilmente anche con fondi destinati all'EXPO, visto che il progetto sembra sia stato da questa specifica commissione approvato, e dovrebbe ultimarsi addirittura, con largo anticipo rispetto all'EXPO stessa, per il 2010.

Vorremmo a questo punto precisare - per chi non ne sia informato - che la cosiddetta «Città studi» non è certo oggi luogo esclusivo per gli studi universitari a Milano, ma una tranquilla e per questo pregiata zona residenziale della città, vicina al centro storico, alberata, ove convivono villette liberty di due piani (per l'esattezza alcune di queste perfettamente allineate alla rotonda dove si dovrebbe costruire il nuovo grattacielo), villette a schiera dello stesso periodo ed eleganti palazzi al massimo di sette piani, in parte di privati, in parte del Comune e affittati a canone ridotto.

Che esista il problema di fornire residenze a basso costo agli studenti universitari fuori sede per permettere loro di seguire i corsi, ci sembra cosa di innegabile importanza, ma considerato che per questa finalità in questa stessa zona già esistono: la storica Casa dello studente (in viale Romagna), un recente palazzo in Piazza Leonardo Da Vinci (realizzato nonostante l'opposizione dei residenti), numerosi recuperi di mansarde in palazzi di proprietà del Comune, ci si chiede come mai le soluzioni per gli alloggi degli studenti fuori sede non vengano cercate anche altrove, visto che le sedi universitarie sono distribuite in quasi tutte le zone della città: si pensi alle ubicazioni dell'Università Cattolica, della Statale (o università degli Studi di Milano) - tra Festa del Perdono e la Bicocca -, dello IULM, mentre nella cosiddetta Città Studi restano solo alcune facoltà del Politecnico e altre sono da tempo in zona Bovisa. Un'alternativa molto pertinente ci sembra il progetto di recupero di preesistenti insediamenti industriali o agricoli in aree periferiche avanzato in questi giorni, e questo non solo perché molte sedi universitarie si sono allontanate dal centro o semicentro cittradino, ma soprattutto perché si valorizzerebbero le aree interessate anziché svalorizzarle come rischia di avvenire nell'attuale via Botticelli, non certo attrezzata a reggere un simile nuovo insediamento e quindi destinata a subire conseguenze non irrilevanrti e nemmeno del tutto prevedibili, portando all'allontanamento molte famiglie che attualmente vi risiedono . D'altronde non a caso i «campus», per definizione ed anche per dare un maggior respiro a chi vi vive, si costruiscono su aree verdi estese in orrizontale, e non in grattacieli.

Comunque noi residenti nella zona interessata dal progetto ci riserviamo di approfondire le modalità con cui l'Ente morale Rizzoli, proprietario dell'edificio in cui aveva sede l'istituto stesso, ha potuto vendere, nel gennaio 2008, ad una società di privati, nonostante le normative del suo statuto: acquisterà altrove una sede per un nuovo Istituto per le arti grafiche? D'altronde l'ipotesi di suo scioglimento (restante alternativa) comporterebbe che i suoi beni siano devoluti ad Enti con finalità analoghe: la formazione di grafici.

Ci riserviamo di valutare le normative urbanistiche e relative deroghe che permetterebbero l'innalzamento di un edificio del genere nella zona. Ci riserviamo inoltre di chiedere i danni per il deprezzamento alle nostre abitazioni che un'edificazione di questo tipo procurerebbe, nonché per quanto altro possa peggiorare la vivibilità dell'area. Confidiamo nel fatto che lo spirito di innovazione cui è improntato l'EXPO porti a soluzioni urbanistiche soddisfacenti per le imprese, ma anche per i cittadini, ad una riqualificazione del territorio e non a una sua svalutazione, né tantomeno ad operazioni che possano apparire anzitutto speculative. Distinti saluti. Primo nucleo di un Comitato per la vivibilità di Città studi

Susanna Bianchi, Anna Borsari, Dario Brambilla, Antonio Brioschi, Cristina Carini, Roberto Carini, Angelo Comolli, Erina Defendi, Vito De Filippis, Carmen De Tursi, Wilma Kuniscolo, Piera Fratelli, Federica Gallo, Francesco Gambino, Mario Garue, Maria Grazia Inglese, Irene Invernizzi, Fabio Maierna, Gennaro Mamma, Ada Manzocchi, Davide Marengo, Giulia Masserini, Paolo Mastrolia, Marcella Montagna, Maurizio Nalin, Domenico Palmieri, Viviana Palmieri, Franco Polelli, Marina Porta, Valeria Previ, Donatella Proserpio, Laura Sala, Irene Spallucci, Tiziana Valenti, Annalisa Vilardo.

Residenti in via Botticelli nn. 6,8,10,18, 22, 24 // Via Ceradini n.24 //Via Cicognara n.2 // Eustachi n.52 // Mangiagalli n.32 //Saldini n.50 //Via Volvino n.10 //

Si allegano immagini dell'Istituto Rizzoli e delle ville che lo affiancano.

 

 

Le operazioni immobiliari a Milano in vista dell'Expo 2015 (2/9/08)

 

Il Sole 24 Ore pubblica un articolo sui movimenti immobiliari in funzione dell'Expo.

Esce di scena Zunino per problemi finanziari e si rafforzano le cooperative e il gruppo Ligresti con Immobiliare Lombarda che acquisisce l'intero appalto di costruzione della nuova sede della Regione.

Tutti aspettano gli indici che il comune darà alle aree ferroviarie dismesse, più di un milione di metri quadri di terreno che attirano molti interessi per vincere le gare d'asta delle Ferrovie.

L'articolo non tiene però conto dei numerosi ricorsi dei residenti davanti al Tar per Citylife e Porta Nuova che potrebbero cambiare la situazione di questi progetti.

 

 

Assalto al verde del Parco Sud: cemento e costruzioni sull'8% dell'area (31/7/08) (aggiornato al 3/8/08)

 

Sono stati presentati oggi al Direttivo del Parco Agricolo Sud i Piani di Cintura Urbana. Si tratta di 5 aree per un totale di 48 milioni di metri quadri, di cui 20 milioni di aree agricole. L'approvazione è stata rinviata a settembre.

Puoi leggere la presentazione, la relazione e le norme tecniche di attuazione.

Repubblica ha dedicato all'argomento i seguenti articoli il 31 luglio, il 1 e 2 agosto:

Il tema delle aree agricole del parco sud è stato trattato nel dibattito dela Rete dei Comitati Milanese del 13 luglio Piano di Governo del Territorio, quale Milano ci aspetta?

 

 

Presentato a ChiamaMilano un progetto di riapertura dei Navigli, tesi di laurea di tre studenti del Prof. Antonello Boatti del Politecnico di Milano (14/7/08)

 

Il progetto è visibile nel negozio di ChiamaMilano in Corsia dei Servi 11 (traversa di Corso Vittorio Emanuele) fino a sabato 20 luglio e sul sito http://apassoduomo.altervista.org. Vedi anche la presentazione del prof. Boatti al convegno della Rete dei Comitati Milanesi.

Locandina e presentazione

Servizio di ChiamaMilano

 

I neo-architetti sono Matteo Barbieri, Lorenzo Caddeo e Francesca Sartori.

ll progetto intende valorizzare quelle parti di Milano interessate dal tracciato dei Navigli, ora completamente interrate, attraverso la riproposizione di un rapporto con l'acqua che è andato perduto. 

Ci sono delle acque che premono per uscire e che gli abitanti vorrebbero rivedere, sia per l'importanza che esse hanno sempre svolto all'interno del tessuto urbano, che come elemento di riqualificazione di alcune aree della città. 

I Navigli, infatti, sono i simboli e memoria storica della città, come il Duomo, la Scala, la Galleria. Essi sono stati rubati a Milano che un tempo era una vera e propria "città d'acqua". Sono canali di comunicazione culturale, non soltanto opera di ingegneria idraulica. 

Il progetto si concretizza in una rete integrata di canali, specchi d'acqua e fontane che percorre Milano da nord a sud per una lunghezza di oltre sette chilometri e che riallaccia alcuni luoghi simbolici 1. il naviglio della Martesana 2. la conca dell'Incoronata, 3.Palazzo Senato 4. i giardini della Guastalla 5. Parco delle Basiliche 6. la grande Darsena. 

L'intento è quello di sottolineare l'aspetto emozionale e artistico del rapporto tra il pedone e l'elemento acqua. Attraverso un'idea concreta, contemporanea e fattibile.

Ha introdotto Milly Moratti, Presidente di Chiamamilano 

Ha presentato il progetto Antonello Boatti, Architetto Docente del Politecnico di Milano 

Sono intervenuti: 

Enrico Brega - Fisico 

Nino Bosco - Geologo 

Giorgio Ferraresi - Architetto Docente del Politecnico di Milano 

Gianni Beltrame - Architetto Docente del Politecnico di Milano 

Basilio Rizzo - Consigliere Comunale 

Pino Landonio - Consiglere Comunale

Matteo Barbieri - Architetto e uno degli autori della tesi

 

Il progetto si propone come alternativa alla Via d'Acqua e alla Via di Terra previsti nel dossier dell'Expo 2015 con un costo di 331 e 206 milioni di euro, di cui 265 e 165 a carico degli enti locali. 

La Via d'Acqua dovrebbe collegare il Naviglio Grande con l'area dell'Expo con un percorso pedonale e ciclabile attraverso il Parco delle Cave ed il Bosco in Città (il canale navigabile previsto inizialmente non è fattibile a causa del dislivello di 20 metri). 

La Via di Terra è un percorso attraverso la città che segue in parte la circonvallazione dei Navigli dalla Darsena a Corso di Porta Venezia che dovrebbe consentire ai visitatori di vedere le parti più belle della città.

Ambedue le opere sono di dubbio interesse per il periodo successivo all'Expo e non hanno il richiamo della riapertura dei Navigli.

 

 

Resoconto e atti del dibattito Piano di Governo del Territorio, quale Milano ci aspetta? (13/7/08)

 

Interventi (in giallo gli atti): 

 

Michele Sacerdoti       -   Comitato P.le Oberdan              :  Introduzione e i P.I.I. Citylife e Porta Nuova

Guglielmo Landi          -   Centro Culturale Conca Fallata  :  Agricoltura in città e Parco Ticinello

Sergio Pennacchietti    -   Comitato Calchi Taeggi              :  Abitazioni su una ex discarica

Silvana Gabusi            -   Ass. Gr. Verde San Siro            :  Destino degli Ippodromi di San Siro

Giuseppe Natale         -   Comitato Adriano                      :  Milano e città metropolitana

Jacopo Gardella          -    Architetto

Antonello Boatti          -   Docente del Politecnico di Milano

Giuseppe Boatti           -   Docente del Politecnico di Milano

Giovanni Oggioni          -  Direttore Settore Pianificazione Generale del Comune di Milano in rappresentanza dell'Ass. Carlo Masseroli

Pietro Mezzi                -   Assessore al Territorio della Provincia di Milano

Antonello Patta            -   Consigliere e Segretario Provinciale del PRC

Erano presenti:

Mario Agostinelli     - Consigliere Regionale

Ombretta Fortunati  - Consigliere Provinciale

Sandro Pezzoni        - Consigliere Provinciale

Massimo Gatti         - Consigliere Provinciale

Alcuni Consiglieri di Zona

 

Si è tenuto la sera del 30 giugno scorso alla Casa della Cultura un dibattito organizzato dalla Rete dei Comitati Milanesi sul futuro di Milano dal punto di vista urbanistico. Erano presenti un centinaio di persone dei vari comitati.

Quanti grattacieli sorgeranno davanti alle nostre finestre ? Quanto verde potremo vedere intorno a noi ? Esisteranno ancora campi agricoli intorno a Milano ? Quanti altri progetti contestati come CityLife e Porta Nuova si realizzeranno ? Quanti nuovi abitanti arriveranno in una città già molto densa ?

Ecco alcune delle domande a cui si è cercato di rispondere, in attesa delle risposte ufficiali che saranno contenute nel prossimo Piano di Governo del Territorio e che non sono ancora emerse nei numerosi incontri effettuati dall’Assessore Masseroli con i consigli di zona, le associazioni imprenditoriali, economiche ed ambientaliste, che dovrebbero fare parte della consultazione prevista dalla Valutazione Ambientale Strategica. Questo perché in questi incontri non sono stati presentate bozze del documento di piano ma solo generiche parole e vaghi obiettivi.

I veri numeri del piano, come il numero degli abitanti che si vogliono ospitare, le volumetrie e le altezze massime degli edifici nelle varie zone, non sono ancora emersi.

La Rete è preoccupata perché si parla sempre di densificare la città, di aumentare il numero degli abitanti, di riportare in città coloro che l’hanno lasciata per motivi economici o di qualità della vita, una città di 7.000 abitanti per chilometro quadrato tra le più dense d’Europa ed anche tra le più inquinate e con meno verde.

Si parla di regia e di città pubblica, ma non si dice quanto potrà crescere la città privata in altezza ed estensione.

Intanto le grandi scelte urbanistiche sembrano andare avanti indipendentemente dal Pgt, ad esempio l’accordo tra Comune e Ferrovie sugli scali ferroviari da dismettere, i Programmi Integrati di Intervento già avviati o in corso di avvio con un nuovo Documento di Inquadramento, lo spostamento del Carcere di San Vittore e del Tribunale al Porto di Mare.

Purtroppo l’assessore al territorio Masseroli non ha potuto intervenire e l’arch. Oggioni, in sua rappresentanza, ha detto ben poco, se non che il Comune sta valutando la capacità di assorbimento di nuovi edifici nelle varie zone e che sta pensando di edificare il 15-20% delle aree non edificate nel Parco Sud, con la motivazione che sono già compromesse da sfasciacarrozze ed altre attività improprie che andrebbero eliminate.

Il dibattito si è concentrato sulla perequazione urbanistica delle aree agricole, un termine tecnico che significa la possibilità di dare una possibilità di costruire sulle aree agricole e poi spostare queste costruzioni sul bordo delle aree o in altre zone della città.

La Provincia, nel piano territoriale di coordinamento che sta approvando, vuole delegare la scelta di quali siano le aree agricole al Parco Agricolo Sud, nel quale sono comprese quasi tutte. Si tratta di 20 milioni di mq di terreni, in gran parte di proprietà di Ligresti, Cabassi e cooperative di costruzione, acquistati a fine speculativi negli anni con la speranza che ad un certo momento il Comune li avrebbe resi edificabili. La buona notizia per i proprietari è che il valore di 100 euro/mq  di queste aree potrebbe aumentare notevolmente nel momento in cui potessero cedere le loro volumetrie ad altri operatori o a se stessi per costruire ai bordi del parco o in altre zone della città.

I terreni, una volta ceduta la volumetria, diventerebbero del Parco o del Comune che potrebbe trasformarli in parchi pubblici o destinarli all’agricoltura ma contemporaneamente nascerebbero come funghi grattacieli in tutta la città.

Per salvare il verde e sottrarlo alla cementificazione dobbiamo aumentare la cementificazione del resto della città ?

Chi aveva davanti a se edifici bassi, fabbriche dismesse, caserme, scali ferroviari con pochi treni si troverà una selva di edifici alti affacciati su un verde condominiale che li valorizza ma non valorizza chi abita subito dietro, che verrà oscurato dalla nuove costruzioni.

Come ha detto nel suo intervento l’arch. Giuseppe Boatti del Politecnico di Milano, la regola della retta di 45 gradi per determinare la distanza minima tra gli edifici è stata sostituita nel Regolamento Edilizio del 1999 con la retta di 60 gradi, con un peggioramento della vista verso il cielo e il sole dei palazzi esistenti davanti ai nuovi interventi. Ha proposto che il Piano territoriale della Provincia imponga di tornare alla retta di 45 gradi, cioè la distanza tra gli edifici deve essere pari alla loro altezza.

Boatti ha anche segnalato che l’idea di aumentare in città sia gli uffici che i residenti è piuttosto insolita nel panorama delle città del mondo e porterà ad una insostenibile densificazione di Milano.

Michele Sacerdoti, nel suo intervento introduttivo, ha calcolato che le aree agricole, con un indice di 0,30 mq/mq, genererebbero volumetrie per 6 milioni di metri quadri di superficie costruibile, pari a circa 200.000 nuovi abitanti. Il Comune parla di un indice più basso, ma non dice quale, e non dice se queste volumetrie saranno utilizzate nelle aree del Parco non più utilizzate dall’agricoltura o nel resto della città, sommandosi agli interventi previsti nelle aree ferroviarie e demaniali.

Nella mappa delle densificazione pubblicata dal Comune di Milano sono previsti nuovi edifici ovunque ma in particolare sui bordi del Parco Sud, del Parco delle Cave, e delle aree ferroviarie e demaniali da dismettere, lungo il Naviglio Grande e la Martesana, a San Siro. Il verde e l’acqua rimangono in centro e gli edifici intorno.

Sacerdoti ha portato gli esempi dei progetti CityLife e Porta Nuova, dove il cemento è tanto e il verde poco e per la maggior parte sopra i parcheggi ed all’ombra di edifici troppo alti.

Ma ci sono anche altri casi illustrati da Sergio Pennacchietti del  Comitato Calchi Taeggi per la zona di Bisceglie con edifici di 40 piani sopra una ex-discarica di impossibile bonifica, i grattacieli di via Principe Eugenio, via Lorenteggio, via Prati, via Lomazzo, via Ingegnoli, via Val Bavona e recentemente il progetto Campus in via Botticelli.

Silvana Gabusi dell’Associazione Gruppo Verde San Siro ha parlato della difesa degli impianti ippici contro la volontà della Snai di venderli, spostandoli fuori città e costruendo nuovi edifici nelle aree così liberate.

L’arch. Jacopo Gardella  ha sostenuto che il PGT elude i veri problemi di Milano, in particolare il traffico, il verde, lo sviluppo urbano. «Occorre un Piano totalmente diverso dall’attuale, ha detto: più coraggioso, più lungimirante, e socialmente più sensibile alle esigenze dei cittadini. Ciò non significa tarpare l’attività edilizia dei costruttori; significa orientare in ambiti diversi da quelli utilizzati e sfruttati fino ad oggi. Ambiti non più periferici ma territoriali; non più urbani ma regionali; non più contigui alla città esistente, ma distaccati da questa e dislocati uniformemente nel territorio lombardo.»

L’arch. Antonello Boatti ha detto che «i veri problemi di Milano e della sua area urbana stanno nella mancanza assoluta di programmazione, pianificazione e regole che hanno consentito le più spericolate iniziative immobiliari e stanno ipotecando gravemente il futuro della città. Dunque dovremmo moltiplicare i nostri sforzi verso la formazione di un’area metropolitana fortemente radicata come istituzione per cercare di contrastare lo strapotere politico e amministrativo di Milano. Fabbisogno di abitazioni, case popolari per italiani e stranieri in quartieri integrati e accoglienti, rilancio di una Milano produttiva, (innovazione tecnologica, scienza, cultura e ricerca), cura nuova per l’ambiente e le risorse naturali: questa è l’agenda politica da proporre alla discussione. »

Per inserire 700.000 nuovi abitanti a Milano, come auspicato dall’Assessore Masseroli in un intervento, sarebbero necessari 590 grattacieli. «Lo stato di fatto attuale della città, le condizioni socio-economiche e del mercato non consentiranno un tale stravolgimento ma i grattacieli e le costruzioni sorgeranno dal centro alla periferia in modo caotico danneggiando irreversibilmente qualsiasi sistema verde e dello spazio pubblico. » Al massimo si potrebbero inserire in modo sostenibile 100.000 nuovi abitanti.

Ha anche criticato la nuova via d’acqua in funzione dell’Expo 2015 proponendo in alternativa la riapertura dei Navigli, di cui ha presentato alcuni rendering.

Anche Giuseppe Natale ha ritenuto indispensabile la creazione di una città metropolitana per governare lo sviluppo edilizio della città, con le zone di Milano e gli altri comuni che diventano municipi.

Guglielmo Landi del Centro Culturale Conca Fallata ha sostenuto che l’agricoltura in città deve essere assolutamente salvaguardata ed ha parlato del caso del Parco Agricolo del Ticinello, patrimonio consolidato della città, aperto tutto l’anno grazie al volontariato dei soci dell’”associazione comitato per il Parco Ticinello”, alla disponibilità degli agricoltori e ai molti amici sempre disponibili, in cui Ligresti cerca da anni di sfrattare i contadini dalla cascina e di non realizzare le previsioni dei piani urbanistici approvati negli anni Ottanta.

L’Assessore al territorio della Provincia di Milano Pietro Mezzi ha illustrato l’obiettivo di contenimento dell’uso del suolo del nuovo Piano territoriale mentre per le aree agricole del Comune di Milano ritiene che la partita debba essere giocata nelle istituzioni del Parco Agricolo Sud.

Nello Patta, Consigliere e Segretario Provinciale di Rifondazione Comunista, i cui assessori hanno votato contro il nuovo Piano Territoriale a causa dello stralcio delle aree agricole, ha chiesto che il Parco Sud apra una consultazione con i cittadini e le associazioni sulla delimitazione delle aree agricole, rifiutando l’ipotesi circolata che saranno definite come Parco Agricolo e soggette a perequazione.

Alla fine del dibattito la Rete dei Comitati Milanesi ha deciso di scrivere una lettera all’Assessore provinciale e presidente del Parco Sud Bruna Brembilla, assente al dibattito nonostante l’invito a parlare, affinché venga aperta questa consultazione prevista dalla normativa del Parco e dalla Valutazione Ambientale Strategica.

Il portavoce della Rete Roberto Prina ha annunciato che il prossimo dibattito organizzato dalla Rete in autunno riguarderà il tema del traffico, dei parcheggi e del rumore.

La Rete intende essere sempre presente sui temi centrali per il futuro della città e dei suoi abitanti, come interlocutore delle amministrazioni, dei partiti e delle associazioni.

 

 

Santa Rita: documento del Comitato contro l'Elefante (26/6/08)

Ecco un documento del Comitato contro l'Elefante sulla Santa Rita sulle ipotesi di riaccreditamento, alcuni errori da evitare (requisiti sale operatorie).

Contiene una ricostruzione inedita del collegamento tra la speculazione edilizia, la truffa al SSN e la ricerca spasmodica di pazienti anche sani da operare.

 

Piano di Governo del Territorio, quale Milano ci aspetta ? La Rete dei Comitati Milanesi organizza un dibattito lunedì 30 giugno alle 20.30 alla Casa della Cultura in via Borgogna 3  (25/6/08)

 

Volantino

Con l'assegnazione alle aree agricole di una volumetria da spostare su altre zone, potrebbero calare sul resto della città milioni di metri cubi di cemento, per densificare una città già densa con centinaia di grattacieli. 

Si moltiplicherebbe quanto successo negli ultimi anni, con grattacieli e case alte costruite nei cortili e in mezzo a case più basse, aree industriali o fieristiche dismesse trasformate con densità altissime e poco verde incuneato tra gli edifici e sopra i parcheggi, o addirittura verticale e quindi non fruibile come il verde orizzontale. 

Incontriamo gli amministratori di Comune e Provincia per capire cosa ci stanno preparando con i loro nuovi piani urbanistici: per avere più verde e salvare le aree agricole dobbiamo accettare più cemento ? 

La Provincia deciderà quanti metri quadri saranno disponibili per volumetrie da trasferire in altre zone, il Comune deciderà quanti metri cubi costruire e dove. 

Intervengono:

Michele Sacerdoti                Introduzione e i P.I.I. Citylife e Porta Nuova

Giuseppe Mazza                  Centro Culturale Conca Fallata

Sergio Pennacchietti            Comitato Calchi Taeggi

Silvana Gabusi                     Ass. Gr. Verde San Siro

Giuseppe Natale                  Milano e città metropolitana

Jacopo Gardella                   Architetto

Antonello Boatti                   Docente del Politecnico di Milano

Giuseppe Boatti                   Docente del Politecnico di Milano

Pietro Mezzi                         Assessore al Territorio della Provincia di Milano

 

Sono stati invitati consiglieri comunali e provinciali.

 

 

Il verde che s'arrampica sul ricco, una lettera a Repubblica (21/6/08)

Rivoluzione verde! Sono in arrivo i giardini in verticale, spalmati su nuovi alti caseggiati e mantenuti da complicati impianti di irrigazione rampicante. E' questo il nuovo verde che ci promette il sindaco di Milano ?

Ringrazio, ma l'idea non mi entusiasma  per niente, a meno che non rappresenti un di più, un optional, un'aggiunta e non il futuro prossimo venturo ... ad ogni modo il verde deve godere di una certa autonomia mentre questa novità delle piante messe in una "gabbia"  dipende in tutto e per tutto da un artificio umano, cioè da un complicato impianto di irrigazione fotovoltaico che, in caso di esaurimento di fondi, energia elettrica, guasti tecnici o quant'altro, non potrebbe più garantirne la sopravvivenza (già, dimenticavo il business delle nuove piantumazioni-ricambio che sta diventando, è proprio il caso di dirlo, sempre più fiorente!)

Inoltre il verde deve essere veramente fruibile dalla gente, anzi ci si deve poter immergere, sdraiarci sopra godendone con tutti e cinque i sensi, da vicino, e non solo con una parte di essi, più che altro la vista, e solamente da lontano.

Cari architetti urbani, senza rancore, siete ormai ricorrenti incubi dei nostri sonni: scendete per favore dal ... pero del grattacielo, rimaniamo con i nostri bei balconi fioriti e la già alta vegetazione montana e non pensate che faccia piacere farci venire il torcicollo per ammirare il vostro originale verde verticale. A molti di noi piace, ancora e sempre, quello fresco, vico, ombroso e tradizionale orizzontale!

Nuccia R.

Ho sfogliato di recente un saggio scritto in maniera allegrotta e intitolato: "Gli architetti dovrebbero ammazzarli da piccoli! Guida pratica alla ristrutturazione della casa senza prendersi l'ulcera". L'ha scritto un architetto (foggiano). Condivido la sua perplessità e non avevo pensato al verde, che è sempre orizzontale, anche perché una volta ci camminavamo a piedi nudi, ci sdraiavamo senza fare niente per ore se non cacciare mosche e insetti, esploravamo cespugli e boschi e prati in cerca di more, grilli, fiori. Ma quello era un mondo ancora normale, questo è un mondo che tende ad essere "fico". In quel mondo, un settantenne con il trapianto dei capelli, la bandana e le ragazzine sulle ginocchia sarebbe stato visto come un eccentrico con il quale ridere, e del quale ridere. Oggi lo vede anche lei  che sta accadendo. Il verde che si arrampica è una novità a dimensione di ricco. Il ricco comanda sempre di più e con sempre maggiore ostentazione.  Gli architetti più hanno committenti che possono, più diventano ricchi. Il dramma di questi decenni è che di memorabile c'è ben poco.

Piero Colaprico, Posta celere, Repubblica Milano

 

I residenti dell'Isola rispondono alla campagna di stampa del gruppo Catella-Hines a favore del progetto Porta Nuova (17/6/08)

Il 12 giugno scorso, presso la Fondazione Catella, Manfredi Catella ha presentato alla stampa e all'Assessore Masseroli i progetti degli studi Mc Donough, Lagrange e Boeri per Porta Nuova Isola, tra via Confalonieri e via De Castillia.

La stampa ha riportato la presentazione in termini estremamente elogiativi, citando anche l'intervento dell'arch. Giampaolo Artoni che ha nominato Catella socio onorario del circolo "La Compagnia del Parco" di Legambiente e di un rappresentante delle associazioni dell'ex-Stecca degli Artigiani molto favorevole al progetto.

Il progetto dell'Isola è stato fatto passare per il progetto più eco-compatibile di Milano e l'imprenditore edilizio come un benemerito della città. E' la prima volta che una cosa simile succede a Milano. dove i progetti edilizi sono di solito molto contestati dai residenti per la cementificazione del territorio.

I residenti del quartiere Isola raccolti nel Forum Isola, da sempre contrari alla cementificazione dei giardini di via Confalonieri ed alla demolizione della Stecca degli Artigiani, per far posto a due grattacieli ed a numerosi edifici di lusso con un Central Park bonsai sopra i parcheggi sotterranei, hanno emesso un duro comunicato stampa contro una campagna mediatica che mistifica totalmente la realtà.

Nel comunicato si ricorda che è stato preparato un progetto alternativo, il Parco Possibile, che a parità di volumetrie prevede un'estensione di verde pari a una volta e mezzo quella dei progetti approvati dal Comune.

Ci auguriamo che Legambiente capisca il grave errore fatto da Artoni e annulli la nomina.

I residenti ricordano anche i ricorsi che devono essere ancora discussi, a cui si aggiunge quello delle ex-Varesine, per il quale si sta preparando un appello al Consiglio di Stato contro una prima sentenza negativa del Tar, che ha assurdamente negato ai residenti il diritto di ricorrere contro un progetto che li danneggia gravemente.

 

E' vantaggioso acquistare box sotterranei ? (15/6/08)

Riceviamo dal Comitato di Piazza Aquileia queste interessanti considerazioni. 

Al di là di considerazioni etiche sulla correttezza amministrativa di destinare  una cosa  di tutti all’utilizzo di pochi, in generale, non conviene  che si costruiscano box sotterranei . Infatti: 

1) non vengono venduti a prezzo affare. Il prezzo scontato è semplicemente quello di mercato per tali realizzazioni. A nessuno piace infilarsi in una mega buca con gli inevitabili rischi e poi al di là di tutto è un po’ da incubo. In un condominio valgono di più, appunto la differenza di prezzo . 

2) si creano danni agli edifici. I modi “spicci” di costruzione hanno causato danni quasi ovunque; danni che col passare del tempo non potranno che aggravarsi .

3) snaturano le vie e le piazze.  Rampe, griglie, gabbiotti per gli ascensori e attrezzature tecnologiche; la vostra casa avrà un affaccio peggiore di prima e varrà decisamente di meno. 

4) incertezza del prezzo.  L’esperienza ha dimostrato che in alcuni casi si è arrivati al raddoppio del preventivo.   

5) lavori che durano mediamente un quinquennio. Non siamo eterni. Vi romperanno le scatole con un cantiere molto invasivo per cinque anni (periodo medio di durata dei lavori)! 

6) Se sull’area di cantiere insistono grandi alberi, questo spazio resterà “pelato”. Togliere alberi in una delle città più inquinate del mondo per sostituirli se va bene con arbusti è illogico. E per chi alla salute antepone l’economia pensi al costo di ripristino di un solo grande albero  fatto sparire in un attimo con le “moderne tecnologie”. Un immobile con affaccio su uno spazio alberato vale di più . 

7) un’ultima considerazione: vi siete mai imbarcati nella semplicissima (in apparenza) ristrutturazione di un appartamento?    Figuratevi gli inconvenienti che si verificheranno (e si sono verificati di fatto quasi ovunque) nella gestione di un cantiere  complesso sotto casa  dove i lavori vengono sempre eseguiti nel più economico dei modi.

 

Cambiate le prossime convenzioni per i parcheggi per residenti (15/6/08)

La Direzione Parcheggi ha approvato un nuovo schema di convenzione che si applicherà alle convenzioni non ancora firmate per i parcheggi interrati per residenti, qualunque sia la data del bando (1985, 1987, 2002, 2004).

La determina dell'ing. Valtorta fa proprie le proposte di un gruppo di lavoro tra vari settori del Comune e riprende che hanno portato all'approvazione da parte della Giunta Comunale il 18 aprile 1008 delle "Linee guida per l'adeguamento tecnico-giuridico ed integrazioni di dettaglio dello schema di convenzione tipo, valido per i bandi già espletati, relativo alla costituzione del diritto di superficie nel sottosuolo di aree pubbliche per la realizzazione di parcheggi sotterranei pertinenziali/residenziali".

 

Expo 2015: presentazione del Forum Milano 2016 alla Camera del Lavoro lunedì 16 giugno alle 20.30 (11/6/08)

Il gruppo di lavoro del Forum Milano 2016 presenta il manifesto del Forum 2016 alla Camera del Lavoro a cittadini, associazioni, comitati, personalità varie.

 

Corriere della Sera: truffe e omicidi nella Clinica Santa Rita (9/6/08)

Dal Corriere on line:

Truffe e omicidi nella clinica milanese
"Operazioni inutili": arrestati medici

17:54   CRONACHE Bufera sul Santa Rita. In manette in 14, compreso il titolare della casa di cura. L'inchiesta, nata sui rimborsi gonfiati, porta alla luce anche cinque omicidi di pazienti
Le intercettazioni: «Prenderà i medici più delinquenti»
Audio - «Nessuna inchiesta interna, siamo sereni» D. Lorenzetti
Audio - Arrestato il notaio factotum che decideva tutto Guastella

Comunicato Stampa dei Verdi in Regione

 

Dov’erano Regione, Comune e ASL? Verdi chiedono una commissione d’inchiesta sui rimborsi

 

“Se il Pirellone sapeva perché non ha revocato subito la convenzione?”

In Lombardia 35 case di cura sotto indagine della magistratura

 

Milano, 9 giugno 2008 - E’ da anni che denunciamo, assieme ai cittadini, l’espansione abnorme della Clinica Santa Rita. Il Comune di Milano ha autorizzato l’espandersi della clinica Santa Rita senza curarsi né dei problemi di sicurezza esterni e interni. Interi servizi sono stati creati senza curarsi dei parametri necessari ad un servizio sanitario sicuro.

 

L’Assessorato regionale alla Sanità ha sempre autorizzato l’aumento dei letti e di servizi avvenuto in pochissimi anni e la Asl città di Milano ha proceduto al rimborso nonostante fosse abnorme la superproduzione, in crescita esponenziale negli ultimi anni. Intanto il finanziamento regionale per i ricoveri della Santa Rita è cresciuto dal 2005 al 2006 del 15% passando da 42 a 49 milioni di euro, mentre dal 2000 al 2006 è passato da 22 milioni ai 49 milioni (+ 122%). I ricoveri annui nello stesso periodo sono passati da 9.164 a 16.222.

 

Non c’è purtroppo solo la Santa Rita. In Lombardia sono 35 i centri medici convenzionati con la regione ad essere finiti nel mirino della Procura, tra cui San Raffaele, Humanitas, San Giuseppe, San Donato,  Sant’Ambrogio, Galeazzi, San Pio X  e San Carlo.

 

L’impressione chiarissima è che molti privati sappiano come approfittare delle leggi regionali. Per questo è importante, oltre alla revoca immediata della convenzione con la Santa Rita , che sia urgentissimamente insediata una Commissione regionale consiliare d’inchiesta che intervenga su procedure, meccanismi e controlli nel settore dei rimborsi alle cliniche private.

 

Carlo Monguzzi e Marcello Saponaro , Consiglieri regionali dei Verdi

 

La situazione dei parcheggi di zona 1 (9/6/08)

Ecco la situazione dei parcheggi interrati in zona 1 aggiornata al 31 marzo 2008, come comunicata al consiglio di zona 1 in quella data.

 

Parcheggio di largo Rio de Janeiro: il progetto allegato alla convenzione non corrisponderebbe a quello approvato dai Vigili del Fuoco (29/5/08)

Un residente di largo Rio de Janeiro ha inviato un esposto al Comune denunciando che le tavole allegate alla convenzione  e al nulla osta ambientale non corrispondono al progetto approvato dai Vigili del Fuoco.

Questi avrebbero bocciato la circolazione forzata dell'aria e imposto la circolazione naturale con creazione di grandi camini (alcuni di 5 m x5 e 2 x 7 alti 1 metro da terra), probabilmente incompatibili con il vincolo ambientale.

Nell'esposto si richiede al Comune di acquisire dai Vigili del Fuoco il progetto approvato e di trarre le dovute conseguenze dalla differenza tra i due progetti.

 

Il Comune impone nuove regole a imprese e cooperative che costruiscono parcheggi interrati per residenti (29/5/08)

Sul sito del Comune è stata pubblicata una scheda con le linee guida per le nuove convenzioni che saranno firmate tra Comune e imprese e cooperative per la costruzione di parcheggi interrati per residenti. La notizia è stata diffusa da Repubblica.

Purtroppo non è previsto il cambiamento delle convenzioni già firmate, allegate a volte a bandi di molti anni fa.

L'Assessore Simini sostiene che questi parcheggi sono di interesse pubblico perchè ci sono 60.000 auto che vengono parcheggiate giorno e notte in modo irregolare. Ma questo numero, nonostante i parcheggi completati, è addirittura aumentato negli ultimi anni. Ciò vuol dire che più parcheggi si costruiscono, più auto vengono acquistate. 

Non si promuovono invece iniziative come il car-sharing che consentono di condividere un'auto per 8-10 persone, diminuendo drasticamente la necessità di parcheggi. In ogni parcheggio interrato dovrebbe essere previsto un numero significativo di auto in car-sharing, che funziona se i punti di prelievo e consegna sono distribuiti in modo capillare sul territorio.

Invece si preferisce favorire la vendita di automobili, che poi vengono utilizzate molto poco e occupano spazio prezioso. Anche il tipo di parcheggio è obsoleto, si continuano a costruire parcheggi a rampa che necessitano almeno 30 mq a posto auto, comprese rampe e corselli, rispetto ai parcheggi meccanizzati, molto più compatti. 

I parcheggi a rampa, che necessitano di molto cemento e spostamento di terra, sono un affare per i costruttori perchè hanno larghi margini di guadagno. Ma penalizzano residenti e commercianti a causa di un maggiore spazio occupato in superficie, cantieri più lunghi, grate di aerazione ovunque che impediscono di crere un verde decente in superficie.

 

La Regione definisce i criteri di gestione dei vincoli di piazza Bernini, Aspromonte, Guardi, Erba e Aspari (22/5/08)

La Regione ha completato l'iter iniziato nel 1990 con la definizione dei criteri di gestione dei vincoli di alcune piazze della Zona 3, resi obbligatori dal Codice Urbani dei Beni Culturali  (vedi delibera).

Purtroppo nel frattempo gli alberi di Piazza Bernini sono stati tagliati per costruire un parcheggio sotterraneo. Se questi criteri fossero stati approvati prima non si sarebbero potuti tagliare. 

Ora bisognerà verificare se lo scavo del parcheggio è compatibile con i criteri di gestione del vincolo e in particolare con la frase: "Gli eventuali interventi di manutenzione e di sistemazione sono tenuti a rispettare i caratteri salienti del disegno architettonico della piazza, valutando con attenzione l'eventuale introduzione di nuovi elementi o manufatti".

Anche il parcheggio di via Canaletto potrebbe avere dei problemi.

 

Presentato in Consiglio di Zona 3 il progetto di riqualificazione di corso Concordia-Piazza Risorgimento-Corso Indipendenza (13/5/08)

Le Commissioni Verde e Territorio del Consiglio di Zona 3 hanno approvato oggi il progetto di riqualificazione delle aiuole centrali dell'asse Concordia-Indipendenza, presentato dall'arch. De Paola del Comune.

Il progetto prevede nel parterre centrale due piste ciclabili bidirezionali, un percorso pedonale centrale in marmo rosa di Montorfano, due aree cani tra via Menotti e via Pisacane, la chiusura della strada tra via Menotti e via Mameli con creazione di un'aiuola, un parco giochi tra via Menotti e via Castel Morrone, due campi bocce con wc verso piazzale Dateo, un campo di basket, 114 posti auto per residenti lungo il parterre centrale non a lisca di pesce, l'inserimento di alcune piante di alto fusto per completare i filari.

In Corso Cocordia i ciclisti percorreranno i viali laterali senza pista ciclabile dedicata.

I prefabbricati commerciali saranno demoliti in quanto i commercianti rientreranno nell'edificio di piazzale Dateo, che il Comune manterrà tra le sue proprietà. Il lavoro sarà appaltato in due lotti, prima la parte verso piazza Risorgimento e poi quella verso piazzale Dateo. Il primo lotto dovrebbe inziare nel gennaio prossimo.

Per il momento non si sa nulla del progetto della futura linea 4 che dovrà andare verso Linate. Potrebbe essere creata una stazione al centro di Piazza Risorgimento.

Una residente ha lamentato il fatto che le lastre di marmo di Montorfano si sporcano e  si rompono, come è già successo in Piazza Risorgimento sopra il parcheggio e inoltre sono molto costose.

Il progetto sarà esaminato prossimamente dal Consiglio di Zona 3.

 

Mercato contadino in via Spallanzani il primo mercoledì di ogni mese (7/5/08)

Dal 7 maggio a Milano in via Spallanzani prende il via un nuovo mercato agricolo. Ogni primo mercoledì del mese, organizzato dall’associazione Donne in Campo della Confederazione Italiana Agricoltori, per l’intera giornata in via Spallanzani  i  cittadini potranno acquistare direttamente da chi li produce prodotti agricoli lombardi, anche biologici, ( formaggi, salumi, miele, ortaggi, farine, riso, vino, marmellate, fiori.. ) tutto all’insegna della stagionalità.

Il mercato tutto al femminile,  gestito da imprenditrici o da donne impegnate nelle aziende agricole, contribuirà a far conoscere ai consumatori insieme ai prodotti delle aziende anche i processi produttivi e i territori dai quali i prodotti provengono. Le donne dell’agricoltura infatti porteranno idealmente  a Milano insieme alle loro produzioni anche i territori e i paesaggi dai quali provengono.

Questa iniziativa si aggiunge a quella che da tempo l’associazione organizza a Melegnano in piazza della Vittoria ogni terza domenica del mese.

Il mercato si fermerà solo nei mesi di luglio ed agosto.

 

Rifiuti Zero: si deve, si può: convegno internazionale alla Camera del Lavoro in Corso di Porta Vittoria 43 mercoledì 30 aprile alle 20.30 (18/4/08) 

Ecco il volantino.

Convegno organizzato da: Gli Amici di Beppe Grillo di Milano e l’Associazione GAM - Grilli Altoparlanti Milano, in collaborazione con la Rete Nazionale Rifiuti Zero ( www.ambientefuturo.org   ), Comitato Figino contro l’Inceneritore e Rete Lilliput.

La serata tratterà il tema dei rifiuti, le alternative più efficienti ed avanzate per la loro gestione ed il relativo impatto sulla salute.

Su un tema molto dibattuto quale quello della gestione del problema rifiuti, in una città come Milano, dove la raccolta differenziata è ferma al 30% (in altri Comuni d’Italia ha già raggiunto il 70%) e si vuole procedere alla costruzione di un nuovo inceneritore (in città ne è già presente uno, Silla2), il convegno si propone di cambiare il punto di vista, presentando l’approccio “Rifiuti Zero”, in cui gli Amici di Beppe Grillo si riconoscono: non si tratta di gestire un problema, ma di non generarlo e anzi trarre dei vantaggi.

Quattro tra i maggiori esperti internazionali sull’argomento, tutti membri di Zero Waste (www.zerowaste.com), saranno quindi ospiti della serata per presentare la via virtuosa “Rifuti Zero”: Rick Anthony, Paul Connet, Eric Lombardi e Jeffrey Morris.

Di seguito un breve estratto dei loro curriculum:

Rick Anthony  Presidente di RichardAnthony Associates (  www.richardanthonyassociates.com ), collabora con le Istituzioni e con le comunità per realizzare programmi di implementazione del riciclo

Paul Connet  Professore di Chimica alla St.Lawrence University di New York. In particolare impegnato contro la costruzione di inceneritori, ne denuncia sprechi e nocività.

Eric Lombardi Direttore esecutivo di Eco-cycle.Inc, principale azienda addetta al riciclo in USA ( www.ecocycle.it ). Consulente presso numerosi enti e anche presso la Casa Bianca, si occupa nello specifico dei programmi per implementare il riciclo nelle diverse comunità.

Jeffrey Morris Economista, Presidente del Sound Resource Management Group, Inc., Olympia, Washington. Ricercatore e consulente, esperto nella valutazione costi/benefici e dell’impatto delle emissioni da sostanze inquinanti

Alla serata parteciperà come relatore anche:

Roberto Brambilla  Esponente della Rete Lilliput ci presenterà in pratica come 45 famiglie di Concorezzo stanno iniziando a realizzare la raccolta differenziata ed il compostaggio, con l’obiettivo di ridurre i propri rifiuti. “Rifiuti zero: si deve, di può”!

 

Firma la petizione contro la legge regionale sulle grandi infrastrutture (14/4/08)

Un popolo che distrugge il proprio territorio è un popolo senza futuro:  no alla legge regionale sulle grandi infrastrutture 

Firma la petizione 
 
In questo periodo, dopo l'emendamento ammazzaparchi, stiamo constatando che il cosiddetto "modello lombardo" continua a minacciare la qualità della vita dei cittadini; tra le sue varie implicazioni, c'è infatti quella di prevedere la svendita del territorio per permettere operazioni in project financing (es. Pedemontana, grandi infrastrutture ecc.). 
E' assolutamente importante far prendere coscienza ai cittadini dei meccanismi più  meno nascosti che portano alla distruzione del territorio. Il progetto di legge sulle grandi infrastrutture approvato dalla Giunta regionale lombarda il 3 aprile 2007, che non a caso dovrebbe tornare in aula dopo le elezioni,  è un esempio assai significativo di come la regione si comporta. 
In pratica con l'art. 10 di questa proposta di legge si permette ai finanziatori di grandi infrastrutture di recuperare più velocemente gli investimenti grazie a nuove edificazioni (centri commerciali ecc.), nei dintorni delle opere finanziate.
In questo modo i cittadini si troveranno invasi non solo dalla cementificazione dovuta alle grandi infrastrutture, ma anche da quella legata alle "ricompense" per gli investitori. 
Per vedere l'art. 10 ed il commento esplicativo contenuto nel progetto di legge vai a questo indirizzo: http://www.officina-online.com/customer/rondine/TestodelPdL226concommentoufficiale.pdf  (a pagina 7 del documento PDF il commento). 
Non siamo contrari agli investimenti per partito preso: siamo sicuramente contrari a investimenti che di fatto sono irrazionali e sprecano preziose risorse che potrebbero essere meglio impiegate. 
In altre parole ci sembra folle spendere soldi pubblici per fare autostrade quando il petrolio sta per finire e quando  inoltre la riduzione delle emissioni dovrebbe essere un obiettivo primario. Ci sembra folle spendere cifre assurde per l'EXPO quando con minori investimenti potremmo fare colossali opere per la riqualificazione energetica degli edifici cosa che porterebbe anche immediati vantaggi sia per gli utenti che per la bilancia dei pagamenti dell'Italia.. 
Forse la spiegazione sta nel fatto che con le grandi opere si possono seguire iter speciali che spesso bypassano le normali procedure (commissari straordinari ecc.)  e richiedono grandi investitori, mentre con gli interventi ad esempio per il risparmio energetico i progetti sono decisamente più frammentati e passibili di controllo democratico. 
Invitiamo caldamente a far circolare questa petizione. Grazie.

Rete Lilliput
Associazione parchi del vimercatese
Comitato No Expo
Ass. La Rondine-Oltrepo Pavese
Amici di Beppe Grillo di Pavia
Italia Nostra - Sezione di Pavia
Sindaco di Cassinetta di Lugagnano
Coordinamento Nord Sud del Mondo
Comitato beni comuni zona 8
Amici di Beppe Grillo di Milano - Associazione GAM
Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardi

Domenica 13 aprile picnic all'Isola in Piazza Minniti alle 13 per il Parco Possibile e il Centro per l'Arte e il Quartiere (10/4/08)

Ho partecipato il 13 aprile all'evento organizzato da Isola Art Center e Forum Isola. Ecco la cartina delle saracinesche dipinte dagli artisti.

Ecco le foto delle saracinesche sul Parco Possibile in via Pergola (14), sul Bosco Orizzontale in via Borsieri (10), sul Cemento ecologico e partecipato (7) e una foto del picnic in piazza Minniti.

 

Expo 2015: l'entusiasmo dei promotori non sembra totalmente giustificato (8/4/08)

Si legge sui giornali il grande entusiasmo del Sindaco Moratti, del Presidente della Regione Formigoni, del Presidente della Provincia Penati, del Sottosegretario agli Esteri Craxi, di altri membri del governo e delle istituzioni, del Presidente della Camera di Commercio Sangalli, del Presidente della Fondazione Fiera Roth per la vittoria di Milano nell'aggiudicazione dell'Expo 2015.

Tutte persone ed istituzioni che hanno lavorato moltissimo nell'ultimo anno per portare a casa il risultato, con viaggi in tutti i paesi del mondo e preparazione del dossier di candidatura che sono costati complessivamente più di 10 milioni di euro, rispetto alla stima iniziale di 4 milioni.

Sembra che senza Expo Milano fosse destinata ad un progressivo declino e che l'Expo ci proietta invece verso un futuro scintillante dove grazie ai 29 milioni di visitatori, ai fondi del governo e degli enti locali, agli investimenti privati la città si svilupperà in modo sostenibile, la qualità della vita migliorerà per tutti i residenti, aumenteranno i posti di lavoro, gli edifici si rinnoveranno, il verde aumenterà.

Molti commenti sulla stampa hanno messo tuttavia in rilievo i numerosi rischi che Milano potrà correre, dalla cementificazione selvaggia alla speculazione edilizia, all'accentramento dei poteri grazie a leggi speciali, alle perdite economiche se i visitatori non verranno, allo sfruttamento dei lavoratori precari, all'allontanamento dei ceti popolari e delle persone e popolazioni indesiderate.

Ho seguito attentamente tutto l'iter della candidatura ed ho studiato attentamente i vari dossier presentati al Bie come testimoniano le notizie di questo sito, oltre ad aver aderito al Comitato Noexpo ed aver promosso il Forum Milano 2016.

Segnalo l'articolo dell'economista Jerome Massiani sulla voce.info, ripreso da Repubblica di questi giorni,"Expo vuol dire sviluppo ?", in cui si evidenziano le incertezze sul numero dei visitatori, le elevate royalties da dare al Bie (ben 11 milioni di euro), le possibili perdite, con riferimento ad un'analisi di costi e benefici delle Olimpiadi invernali di Torino.

D'altra parte un'analisi degli andamenti di borsa dei giorni successivi alla vittoria di Milano indica che chi ci gudagnerà di più è la Fiera di Milano, che possiede il 70% dei terreni dell'Expo, il gruppo Cabassi che possiede il 30%, gli immobiliaristi ed i costruttori, i gestori delle autostrade e degli aeroporti (vedi articolo di Repubblica Affari e  Finanza del 7/4/08).

Per quanto riguarda Malpensa si legge sui giornali che dovrà ricevere 29 milioni di passeggeri: la notizia è completamente falsa perchè quando si parla di 29 milioni di visitatori, questi  comprendono anche ingressi ripetuti dalle stesse persone quando vengono da Milano o aree vicine alla città. 

I visitatori previsti sono 21 milioni e di questi solo il 29% arriveranno in aereo dall'Italia del centro e del sud, dall'Europa e da altri paesi, pari a 6 milioni, e si distribuiranno tra Malpensa, Linate e Orio al Serio in funzione della disponibilità dei voli.

La provenienza dei visitatori influenza anche le possibilità di guadagno di negozianti e albergatori di Milano: da Milano arriveranno 5,5 milioni di visite e complessivamente dalla Lombardia 10 milioni, pari a circa un terzo del totale. Difficilmente questi faranno acquisti o pernotteranno a Milano. Complessivamente dal nord Italia arriveranno con un viaggio in giornata senza pernottamento 7 milioni di visitatori per 14 milioni di visite (2 a testa), solo gli altri 13 milioni di visitatori pernotteranno per una media di 2,5 notti pari a 34 milioni di ospiti/notti, ampliamente gestibili anche nei momenti di punta dagli alberghi esistenti nella provincia di Milano.

Preoccupante è invece l'impatto su strade e autostrade dei visiitatori del nord Italia: una ricerca del Politecnico stima che quelli che arriveranno in auto saranno solo il 16% del totale, gli altri dovrebbero arrivare in treno e autobus. Ma se questo non dovesse succedere le code su strade e autostrade saranno enormi, soprattutto nei periodi in cui ci saranno anche degli eventi alla Fiera.

Sono previsti parcheggi sulla tangenziale e autostrade per 17.000 posti auto, potrebbero esserci code per entrarci. Bisognerà pensare ad una tariffa molto elevata per scoraggiare il loro utilizzo.

Preoccupante è infine l'impatto sulla cementificazione del territorio: è in arrivo una legge speciale per Milano a livello regionale che consentirà la densificazione della città con il nuovo Piano di Governo del Territorio senza controlli da parte della Provincia, come pure la costruzione nelle aree agricole del Parco Sud. Anche a livello nazionale una legge speciale potrebbe consentire al Sindaco Moratti di avere pieni poteri in materia di traffico e urbanistica.

E' previsto un aumento dei costi dei terreni e delle case e notevoli investimenti immobiliari dall'Italia e dall'estero (si parla di 50 miliardi di euro che i fondi immobiliari internazionali investiranno a Milano).  Sarà difficile che il comune di Milano impedisca di costruire in ogni luogo possibile, anche in altezza. E innanzitutto saranno accelerati i progetti di Citylife e dell'area Garibaldi-Repubblica, osteggiati dagli abitanti. (vedi articolo su Italia Oggi del Presidente dell'Associazione nazionale società immobiliari).

Se da una parte la torre Expo, con il suo costo di 250 milioni di euro, sembra tramontata, sicuramente arriveranno grattacieli in ogni angolo di Milano ad oscurare parchi e casi vicine, con buona pace dei milanesi e di Berlusconi, che sembra essere un nemico dei grattacieli bislacchi di moda oggi.

 

Lunedì 7 aprile alle 20.30 alla Casa della Cultura in via Borgogna 3 la Rete dei Comitati Milanesi incontra i candidati alle elezioni politiche (3/4/08) (aggiornato il 8/4/08 con gli interventi dei comitati)

Ecco la locandina dell'incontro e il testo degli interventi di:

 

Giovedì 10 aprile alle 18 alla Casa della Cultura in via Borgogna 3 assemblea di costituzione del Forum Milano 2016 per il controllo della sostenibilità dell'Expo 2015 (2/4/08)

Ho aderito al Forum Milano 2016. Per aderire invia una mail a: Luca Forlani forl@libero.it

"MILANO 2016"
Dopo la scelta di Milano come città ospitante per l'Expo 2015, ti invitiamo ad una prima assemblea di confronto e riflessione con lo scopo di dar vita insieme al "Forum Milano 2016", per una Milano della qualità del vivere, dei consumi, del lavoro e dell'aria.

PRIMI PROMOTORI:


Mario Agostinelli
Salvatore Amura, Vice presidente associazione nuovo municipio
Maurizio Baruffi
Antonello Boatti, Politecnico di milano
Giuseppe Boatti
Sergio Brenna
Andrea Calori, Politecnico di milano
Marco Cipriano
Lucia De Cesaris, avvocato e con direttrice della "Rivista giuridica dell'
ambiente"
Chiara Cremonesi
Damiano Giovanni Dalerba
Giorgio Ferrares, Politecnico di Milano, Esecutivo nuovo municipio
Giuseppe Foglia
Francesco Francescaglia
Andrea Gaiardelli
Guido Galardi
Luca Guerra
Osvaldo Lamperti
Pino Landonio
Paolo Matteucci
Rolando Mastrodonato, presidente "Vivi e progetta un'altra Milano"
Vladimiro Merlin
Pietro Mezzi
Massimo Molteni
Carlo Monguzzi
Stefano Nespor, avvocato e direttore della "Rivista Giuridica dell'ambiente"
Gianni Occhi
Antonello Patta
Emanuele Patti, vicepresidente Arci Milano
Giuliano Pisapia
Roberto Prina, coordinatore rete Comitati Milanesi
Giorgio Riolo, Associazione Punto Rosso
Augusto Rocchi
Luca Stanzione
Pino Vanacore, Associazione Laltralombardia

Gianni Pagliarini
Alfredo Novarini
Guido Milani
Giancarlo Villa
Patrizia Bortolini
Matteo Principe
Michele Sacerdoti
Nicola Iannaccone, Presidente ARCI ragazzi Comitato regionale Lombardia
Luciano Muhlbauer
Damiano Di Simine
Sandro Pollio
Marco Dal Toso, Avvocato

Emilio Ballarè
Luigi Negrini
Gianluigi Forloni
Jacopo Muzio, Architetto, Presidente ass. cult. caleidoscopiomilano
Marco Pitzen, Sicet/QuartoOggiaro
Vittorio Agnoletto
Oscar Del Barba, Architetto, Presidente del CIPRA (Comitato Internazionale Protezione Alpi)
Angelo Valdameri
Andrea Savi
Dijana Pavlovic
Paolo Cagna Ninchi

Leggi il Comunicato Stampa della Sinistra Arcobaleno sull'Expo 2015.

 

Il Piano di Governo del Territorio a crescita zero esiste: un esempio per Milano (10/3/08)

Il comune di Cassinetta di Lugagnano (MI) si è dotato in marzo del 2007 di un Piano di Governo del territorio a crescita zero.

La cosa, in un mondo in cui non si parla che di crescita, ha del sensazionale.

Per quanto ne so non ci sono altri comuni in Italia che hanno pianificato in questa direzione (e con il favore della popolazione).

Ritengo quindi opportuno portarvi a conoscenza di questo fatto con la relazione inviata dal sindaco Domenico Finiguerra.

Se si vuole evitare che il territorio venga cementificato, occorre individuare una nuova modalità per il finanziamento degli enti locali: la possibilità di sostenere parte della spesa corrente grazie agli oneri di urbanizzazione e ad altri meccanismi connessi con la cementificazione del territorio  (tassa ICI)  butta letteralmente le amministrazioni comunali nelle braccia della speculazione edilizia. 

In parole povere sarebbe auspicabile che tutti i sindaci convocassero i loro cittadini, mostrassero loro il bilancio e ponessero il quesito: preferite pagare quel tanto di tasse necessarie per l'amministrazione del comune salvaguardandone il territorio o preferite far cassa lottizzando e avviando una spirale di consumo di suolo che comunque dovrà finire?

Finiguerra è stato eletto nel 2002 con il 51% dei voti e rieletto in una lista civica nel 2007 con il 63% dei voti.

Se sentite partire il piagnisteo consueto relativo al fatto che si creerebbe disoccupazione nel settore dell'edilizia ricordate che quasi tutte gli edifici esistenti hanno bisogno di riqualificazione energetica. C'è da lavorare da qui al 2050.

Anche Milano nel prossimo PGT, invece di ipotizzare un impossibile aumento di popolazione densificando una città già densissima (7.000 abitanti a chilometro quadrato), potrebbe realizzare una crescita zero ed utilizzare le aree industrioali, ferroviarie e demaniali per aumentare la qualità della vita per gli attuali residenti, trasformando Milano in una città giardino.

 

Ritirato l'emendamento ammazzaparchi: sarà però reinserito nella nuova legge sui parchi in discussione in regione (4/3/08)

Oggi alle 11, dopo un'ora di presidio davanti alla sede della Regione, abbiamo saputo dal consigliere dei Verdi Monguzzi che l'assessore Boni aveva ritirato l'emendamento ammazzaparchi alla legge urbanistica regionale.

Probabilmente ha pesato il parere dell'assessore del Comune di Milano Masseroli, preoccupato per la candidatura di Milano all'Expo 2015.

"Quella di oggi è sicuramente una vittoria - afferma l'assessore al territorio della Provincia Pietro Mezzi dei Verdi - ma sarebbe un grave errore abbassare la guardia. L'assessore Boni ha infatti dichiarato che il contenuto del famigerato emendamento sarà trasferito nell'articolato della nuova legge sui Parchi attualmente all'esame. E questo intendimento non ci lascia tranquilli. Così la mobilitazione, così forte ed efficace negli scorsi mesi e giorni, deve essere rilanciata, perché la battaglia non è ancora definitivamente vinta".

 

Emendamento ammazzaparchi: presidio davanti alla sede della Regione martedì 4 marzo alle 10 (3/3/08)

Le associazioni ambientaliste e i partiti di sinistra che si oppongono all'emendamento alla legge urbanistica regionale che consente l'edificazione nei parchi contro il parere degli enti, hanno indetto un presidio davanti al Pirellone il 4 marzo alle 10, quando il consiglio regionale comincerà a discutere e votare le modifiche alla legge.

Oggi gli assessori del Comune di Milano Masseroli e Cadeo hanno convocata una conferenza stampa per sostenere che il Comune di Milano non ha richiesto l'emendamento e non ha intenzione di utilizzare la possibilità di scavalcare il Parco Sud rivolgendosi alla Regione durante l'approvazione del Piano di Governo del Territorio.

Il Comune è preoccupato per la candidatura all'Expo 2015 in quanto alcune associazioni ambientaliste stanno scrivendo una lettera al Bureau International des Expositions (BIE) a Parigi denunciando l'operato della Regione, che va contro la sostenibilità dell'Expo dichiarata dal Comune nel dossier di candidatura.

Non si capisce perchè il Comune non chieda all'assessore regionale Boni di ritirare l'emendamento, se non ha intenzione di utilizzarlo.

E' dubbio che il Comune di Milano non abbia intenzione di consentire costruzioni nel Parco Sud, dato che i Piani di Cintura che il Comune sta studiando prevedono costruzioni nel Parco. Nella slide proiettata oggi sono indicati in nero i nuovi edifici lungo il Parco Sud, indicato in bianco.

L'assessore Masseroli ha sostenuto che c'è piena intesa con il Parco Sud e la Provincia sul piano di cintura ad ovest di Milano che comprende il Bosco in Città ma i problemi sono sorti in passato sui piani delle aree a sud, dove vi sono terreni in cui i proprietari vogliono da anni costruire.

Ecco i dati sul verde comunicati alla stampa. La domensione dei parchi estensivi coincide con quella del Parco Nord, che non è però tutto nel Comune di Milano: sono stati considerati tutti i 620 ettari invece dei soli 251 compresi nel Comune di Milano.

Repubblica ha dedicato un articolo sull'argomento.

 

Ricorso contro il progetto Varesine: fissata l'udienza al Tar il 22 aprile 2008 (29/2/08)

Il Tar ha fissato per il 22 aprile l'udienza per la discussione del ricorso dei residenti intorno all'area delle ex-Varesine contro la delibera della Giunta Albertini che approvava il planivolumetrico del progetto con le altezze massime e la convenzione con il proprietario (vedi notizia dell'1/11/06).

Il 20 dicembre scorso la Commissione Edilizia ha approvato il progetto preliminare in base all'art. 112 del Regolamento Edilizio anche in relazione all'impatto paesistico con tre astensioni.

E' in corso lo scavo previsto dalla D.I.A. di preparazione del sito in vista delle future costruzioni e parcheggi sotterranei fino alla profondità di 17 metri sotto il livello stradale.  Alcuni condominii di via Marco Polo hanno diffidato l'impresa a posare tiranti per sostenere il muro di contenimento sul confine delle loro proprietà, rallentando i lavori.

Nel ricorso è stata contestata la mancanza di un piano attuativo, l'entità della monetizzazione degli standard, a cui sono stati applicati gli importi minimi previsti da una delibera nel 1997 (341 €/mq) senza tener conto dell'utile dell'operatore derivante dalla mancata cessione al Comune delle aree a standard e la mancanza di una Valutazione di Impatto Ambientale complessiva con il P.I.I. Garibaldi-Repubblica.

Il primo ricorso relativo ai progetti dell'area, quello relativo al PIR Isola-de Castillia, è stato discusso al Consiglio di Stato il 19 febbraio scorso e si è in attesa della sentenza.

 

Un milione di metri quadri di 7 stazioni da dismettere in discussione tra Comune e Ferrovie (27/2/08)

Le prossime scelte urbanistiche di Milano sono legate all'accordo tra Comune e Ferrovie in corso di discussione.

Il Giornale parla nei dettagli delle decisioni che si stanno prendendo sui 7 scali ferroviari che verranno dismessi: Lambrate, Rogoredo, Farini, Porta Genova, Porta Romana, San Cristoforo, Greco. Sono 1,2 milioni di metri quadri che saranno venduti all'asta agli immobiliaristi con un icnasso previsto di 900 miliardi.

Entro un mese sarà definito l'accordo che prevederà verde e parcheggi di corrispondenza a San Cristoforo, piattaforme logistiche per l'interscambio delle merci a Rogoredo e Lambrate, residenze universitarie e housing sociale a Lambrate e Greco, residenze ed uffici nelle altre aree più pregiate.

Le costruzioni si concentreranno nelle stazioni  Farini, Porta Genova e Porta Romana, le aree più pregiate e centrali.

L'indice territoriale di cui si parla è 0,65 mq/mq, il doppio di quello previsto attualmente dal documento di inquadramento del 2000.

Con il ricavato si dovrebbe costruire il nuovo passante ferroviario ovest da Certosa a San Cristoforo che completerebbe l'anello ferroviario intorno a  Milano e il cui tracciato sotterraneo è ancora in discussione (MM ha fatto lo studio di fattibilità con diverse alternative), una cinquantina di parcheggi di interscambio a Milano, Varese, Treviglio e Como, mobilità ciclabile. I comitati dei residenti di Milano e Corsico hanno chiesto di utilizzarli per l'interramento della ferrovia Milano-Mortara, che verrà raddoppiata con aumento dell'inquinamento acustico vicino alle case.

Su queste decisioni non c'è stata alcuna discussione con comitati e consigli di zona.

Entro dicembre verrà fatta la gara per selezionare la società che si occuperà della vendita (si parla già di Sviluppo Fiera che si è occupata di Fiera-Citylife e del Policlinico), per febbraio 2009 i concorsi di progettazione urbanistica e i programmi integrati di intervento.

SI ripeterà la vicenda di Citylife con tanto cemento, poco verde e ricorsi al Tar dei residenti ? A Porta Genova si è già costituito un anno fa un comitato di residenti e commercianti che ha proposto un progetto con verde e strutture pubbliche.

 

Masseroli presenta il futuro Piano di Governo del Territorio alle associazioni ambientaliste (27/2/08)

L'assessore Masseroli ha presentato ieri all'Urban Center alcuni lucidi sul futuro PGT alle associazioni ambientaliste.

In questo periodo l'assessore sta raccogliendo indicazioni dai consigli di zona, dalle associazioni, dagli operatori economici, sindacati ecc..

Il PGT sarà adottato dalla giunta comunale entro l'estate e successivamente adottato dal Consiglio Comunale entro fine 2008. Se ne prevede l'approvazione entro marzo 2009, data limite prevista dalla legge urbanistica regionale.

Non sono stati presentati il documento di piano, il piano delle regole e quelle dei servizi, che dovranno comporre il PGT ma concetti generali contenuti in parte sul documento Piano del Governo del Territorio: Milano verso il suo futuro, 01 Primi contenuti strategici, e sui numeri di prossima pubblicazione (ne sono previsti 6).

La presentazione è stata così generale che è stato difficile per i presenti intervenire con proposte concrete. Non è stata lasciata copia delle diapositive presentate.

Per quanto riguarda il verde è stato definito un obiettivo di 30 mq/abitante. Attualmente il verde è così suddiviso:

verde fruibile 12,7 mq/ab
verde parzialmente fruibile 2,3 mq/ab
totale fruibile e parzialmente fruibile 15 mq/ab
verde programmato  5,9 mq/ab
totale verde fruibile e programmato 18,6 mq/ab
Totale verde fuibile, parzialmente fruibile e programmato 20,9 mq/ab

E' stato illustrato il concetto di perequazione urbanistica, che dovrebbe essere esteso ai comuni di prima cintura per fare diventare pubbliche vaste aree del parco sud.

Non sono stato indicati gli indici di perequazione, è quindi è impossibile capire quante saranno le volumetrie generate dalle aree a verde, nè è stato indicato quale sarà l'indice massimo costruibile nelle varie zone di Milano, per capire dove andranno a finire.

Non è stato indicato neanche l'obiettivo di numero di abitanti di Milano: Masseroli ha dichiarato che il numero di 2 milioni di abitanti da lui citato al festival dell'Unità l'anno scorso era solo una provocazione, ma che secondo lui abitano a Milano 600.000 persone non ufficialmente residenti, e quindi la vera popolazione di Milano è già di circa 1.800.000 persone.

Vi è stato un accenno agli accordi con le Ferrovie per la vendita e edificazione delle aree ferroviarie di 7 stazioni da dismettere (vedi articolo di oggi sul Giornale) in cui sarà prevista la parziale copertura dette rotaie della stazione Garibaldi.

Per quanto riguarda la Zona 3, Masseroli ha incontrato la presidente della Bracco Diana Bracco che ha sede a Lambrate, proponendole di occuparsi del piano d'area di Lambrate attraverso la costituzione di un fondo in cui far confluire le proprietà immobiliari delle aree dismesse del quartiere e di dare un contributo al recupero delle sponde del Lambro, proseguendo il parco dell'Alta Valle del Lambro che si ferma a Sesto San Giovanni.

Il Consiglio di Zona 3 aveva invece chiesto all'assessore di bandire un concorso di idee per la pianificazione dell'area in accordo con il Politecnico. Invece della pianificazione pubblica l'assessore privilegia gli accordi con i privati porprietari delle aree.

Il rappresentante di Legambiente Cremascoli ha chiesto che venga avviata la Valutazione Ambientale Strategica sulla base di documenti ufficiali. Avviata nel luglio dello scorso anno, è stata rinviata a luglio, quando a Milano non ci sarà nessuno.

L'impressione è che l'elenco degli incontri di Masseroli con varie entità territoriali verrà fatto passare come consultazione sulla Vas, quando invece non c'è alcuno documento da discutere.

 

I disagi per i cantieri dei parcheggi della Quadrio Curzio in zona 3 (26/2/08)

Una lettera aperta sui disagi provocati alla cittadinanza dai cantieri della Quadrio Curzio in zona 3 è stata inviata ai consiglieri comunali e di zona 3 da alcuni abitanti della zona.

Si tratta dei cantieri di via Andrea Costa-piazza Loreto, largo Murani, via Leoncavallo, piazza Novelli.

Una testimonianza di una commerciante di prodotti biologici di via Leoncavallo 15 è stata pubblicata sul sito Milano 2.0.

 

La commissione territorio della Regione approva l'emendamento che permetterà di costruire nei parchi regionali, a rischio la candidatura di Milano all'Expo 2015 (20/2/08) (aggiornato il 23/2/08 con l'intervento di Beltrame)

Sottoscrivi la raccolta di firme contro l'emendamento.

Ho assistito con numerosi altri ambientalisti alla commissione territorio della Regione che ha approvato una serie di modificahe alla legge urbanistica 12/2005; tra questi la più significativa è quella che consentirà ai Comuni di costruire nei parchi anche contro il parere degli organi dei parchi, ricorrendo all'autorizzazione della Regione.

L'emendamento è fatto su misura per il Parco Agricolo Sud, in cui sia il Comune di Milano che altri comuni vorrebbero poter costruire mentre il Consiglio del Parco si oppone a qualunque modifica del suo perimetro.

La Regione potrà intervenire ed autorizzare i Comuni a permettere le costruzioni nei loro piani regolatori.

Un'altra modifica approvata nello stesso senso limita il potere delle Province di definire quali sono le aree agricole in cui non si può costruire: questo potere sarà limitato alle sole aree agricole "strategiche" ed i criteri per definirle così saranno definiti dalla Regione.

E' un altro modo per aggirare i divieti della Provincia di Milano, dove, grazie anche ai Verdi, si cerca di limitare il consumo di suolo e salvare le aree agricole dalla cementificazione promossa da alcuni proprietari immobiliari e cooperative che hanno acquistato i terreni a poco prezzo, sperando un giorno di potervi costruire.

In commissione hanno parlato Pratesi del Fai e Beltrame di Polis, circolo di Legambiente, che hanno espresso le critiche delle loro associazioni all'emendamento proposto dall'Assessore al Territorio della Lega Nord Boni.

Non vi è stato nulla da fare, la maggioranza di FI, An e Lega ha approvato l'emendamento senza modifiche nonostante le richieste dell'opposizione di eliminarlo. Ora la parola passa al consiglio regionale, che voterà le modifiche il 4 marzo.

Le associazioni ambientaliste segnaleranno oggi al Bie il fatto che, se il il consiglio regionale approverà la legge con l'emendamento, salterà la sostenibilità dell'Expo 2015 a Milano e quindi la candidatura dovrà essere annullata.

Ecco la notizia sul sito del Wwf con il testo dell'intervento di Pratesi. Ecco l'intervento di Beltrame di Polis, circolo di Legambiente.

Il Wwf si prepara anche a chiedere al Governo di inpugnare la legge davanti alla Corte Costituzionale, se verrà approvata nella versione uscita dalla commissione.

Repubblica ha pubblicato un articolo di Paolo Hutter (allarme parchi ), uno di Stefano Rossi (il grande affare del mattone si gioca a sud della città) ed uno di Jacopo Gardella (la legge della giungla che divora i nostri parchi).

 

M'illumino di meno, spegnere le luci e tutti i dispositivi elettrici non indispensabili il 15 febbraio 2008 dalle ore 18 (14/2/08)

Caterpillar, il noto programma di Radio2, lancia in Italia per il quarto anno consecutivo la giornata internazionale sul risparmio energetico (“M’illumino di meno”) 

L'invito rivolto a tutti è quello di spegnere le luci e tutti i dispositivi elettrici non indispensabili il 15 febbraio 2008 dalle ore 18.

Per valorizzare il ruolo della mobilità sostenibile anche ai fini del risparmio energetico, invito con Ciclobby anche coloro che non lo fanno abitualmente a scegliere la bici per i propri spostamenti della giornata di domani, venerdì 15 febbraio.

La campagna di "M'illumino di meno 2008", iniziata il 15 gennaio, si conclude il 15 febbraio (vigilia dell'anniversario dell'entrata in vigore del protocollo di Kyoto), dando voce al racconto delle idee più interessanti e innovative, in Italia e all'estero, per razionalizzare i consumi d'energia e di risorse, dai piccoli gesti quotidiani agli accorgimenti tecnici che ognuno può declinare a proprio modo per tagliare gli sprechi.

Sul sito internet del programma www.caterueb.rai.it , è possibile segnalare la propria adesione alla campagna, precisando quali iniziative concrete si metteranno in atto nel corso della giornata, in modo che le idee più interessanti e innovative servano da esempio e possano essere riprodotte dagli altri aderenti.

 

In viale Argonne 35 (ex-libreria FDF) ciclo di conferenze e presentazioni di libri (10/2/08)

L'associazione SviluppoCultura (tutte le iniziative sul sito www.sviluppocultura.net), un gruppo di amici che ha come interesse comune la diffusione della cutura in tutte le sue forme, organizza una serie di conferenze nell'ex-libreria FDF in viale Argonne 35 (cartina):

---SABATO 16 FEBBRAIO 2008 ORE 15.00
incontro sul tema delle Scie Chimiche, Haarp e la risonanza della terra relatori CLAUDIO BIANCHINI e STEFANO CARRERA
 
---MERCOLEDì 20 FEBBRAIO 2008 ORE 20.30
in collaborazione con la rivista Nexus incontro con PATRICIA CORI che presenterà il suo nuovo libro Atlantide Risorge
 
---SABATO 23 FEBBRAIO 2008 ORE 15.00
in collaborazione con la rivista Nexus incontro con DEVANA (Alessandra D'Elia) autrice di vari libri, alcuni scritti con Gigi Capriolo che presenterà il suo nuovo libro Gra(d)al
 
---SABATO 8 MARZO 2008 ORE 15.00
in collaborazione con la rivista Nexus incontro con MARCO DELLA LUNA che presenterà i suoi nuovi libri Il Codice di Maya e Polli da Spennare
 
---SABATO 15 MARZO 2008 DALLE 9.30 ALLE 18.00
congresso sul tema del Signoraggio Bancario con proposte attuative ed esempi di alternative relatori NINO GALLONI, MARCO DELLA LUNA, PIERLUIGI PAOLETTI che illustreranno i loro nuovi progetti e tutte le iniziative già in atto in Italia e nel mondo
 
---SABATO 5 APRILE 2008 ALLE ORE 15.00
in collaborazione con la Fondazione Krishnamurti incontro su J. Krishnamurti, il grande filosofo-educatore del XX secolo, con proiezione di filmati inediti   relatrice OLGA FEDELI
 
---SABATO 12 APRILE 2008 ALLE ORE 15.00
in collaborazione con la rivista Nexus incontro con PAOLO CORTESI autore di vari libri su misteri ed alchimia che presenterà il suo nuovo libro Il Patto

Per ogni iniziativa è previsto un contributo spese per la sala di 2 euro.

 

Elio e le storie tese ricordano il taglio del Bosco di Gioia nel video del nuovo singolo Parco Sempione (9/2/08)

Ecco il video sul sito mydeejay e le parole. La canzone finisce così :

Sedicimila firme, niente cibo per Rocco Tanica

Ma poi il bosco l’hanno rasato mentre la gente era via per il ponte.

Se ne sono battuti il cazzo, ora tirano su un palazzo.

Han distrutto il bosco di Gioia questi grandissimi figli di Troia.

 

Le critiche di Fai, Italia Nostra e Wwf al progetto per l'Expo 2015 (5/2/08) (aggiornato 11/2/08)

Leggi l'articolo di Repubblica (Gli ambientalisti: meno cemento, più recupero) del 11/2/08.

FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano, Italia Nostra e WWF Italia sono state invitate a suo tempo dal Sindaco Letizia Moratti, tra le altre associazioni ambientaliste, a far parte della Consulta Ambientale all’interno del progetto per Expo 2015. Le tre associazioni, nel ringraziare il Sindaco per l’invito,  hanno fatto presente, in un incontro successivo a Palazzo Marino, la loro totale disponibilità a collaborare per la migliore riuscita di Expo 2015, ma hanno fatto altresì presente che ciò sarebbe dipeso dalla disponibilità ad accogliere alcune indicazioni ritenute vincolanti: il freno al consumo dei suoli, la valorizzazione dell’agricoltura e della rete idrica esistente, il recupero e riqualificazione del patrimonio artistico e architettonico presente nel nord Milano, l’immediato coinvolgimento del Ministero per i Beni Culturali tramite le Soprintendenze locali.
Sono questi alcuni dei temi cruciali che le nostre Associazioni ritengono vadano affrontati in un’ottica di conservazione oltre che di sviluppo.

FAI, Italia Nostra e WWF Italia, nell’attesa dunque di tornare a discutere operativamente di proposte progettuali, si sono riunite nel frattempo in Osservatorio, nel cui ambito stanno approfondendo alcune proposte progettuali.

1. Consumo di suolo. Milano e la prima fascia di comuni al suo intorno immediato raggiungono il 70% di edificazione (sulla base di tutte le previsioni urbanistiche esistenti), mentre il dato complessivo della Provincia si assesta oltre il al 42%. Come richiamato dalla Provincia di Milano, il superamento del limite del 55% lascia un territorio nell’impossibilità di rigenerarsi dal punto di vista ecologico e ambientale. I più recenti interventi progettuali sulla città non possono che generare in noi allerta e preoccupazione. Al contrario, Expo può rappresentare l’occasione per riconoscere con coraggio il valore della “risorsa” suolo, avviandone una gestione finalmente responsabile. Occorre dare un chiaro segno di volontà nel cercare di arginare questo fenomeno, risparmiando soprattutto aree verdi, o che a verde potrebbero essere destinate, e limitando il consumo di suolo alle aree ex-industriali o già urbanizzate e, ancora, introducendo forme di compensazione ecologica. Proprio in questa prospettiva, sottolineano FAI, Italia Nostra e WWF Italia, Expo 2015 può essere l’occasione per arrestare il processo di erosione che minaccia il patrimonio di corsi d’acqua, agricoltura, boschi, aree verdi e parchi che ancora circondano Milano, portandolo da uno stato di precarietà a uno di integrazione e rinaturalizzazione, come avviene nelle principali città europee.

2. Agricoltura. Proprio in virtù delle forti e inquietanti spinte che mettono a rischio la “sopravvivenza” delle aree agricole intorno alla città, FAI, Italia Nostra e WWF Italia propongono di ribadire con Expo 2015, in maniera categorica,  la loro totale conservazione. Per questo sarà necessario dare un chiaro segnale di volontà di tutela della fascia agricola periurbana attraverso per esempio un adeguato sostegno strutturale alle aziende agricole del territorio con la formazione di un sistema estensivo di aree periurbane dove si associano interventi di rinaturazione e azioni di sostegno all’attività agricola con un obiettivo di lungo periodo, dando così tra l’altro un indirizzo di sviluppo per la città che risponde al bisogno di decongestionare un territorio pesantemente urbanizzato partendo dal centro del problema: dal territorio interno ai confini amministrativi di Milano. Del resto questo è il modello che grandi capitali come Londra, la cui fascia agricola periurbana è rimasta quasi intatta dal 1943, hanno con successo sviluppato.

3. Le vie d’acqua. Per quanto riguarda invece la realizzazione di una nuova “via d’acqua”, questo intervento poco si giustificherebbe se motivato solo da pura funzione estetica, senza una funzionalità integrata con la vita della città. Condividiamo il richiamo contenuto nel progetto alla necessità di dare nuova centralità alle vie d’acqua di Milano, così identitarie per la città, il cui abbandono è sotto gli occhi di tutti. FAI, Italia Nostra e WWF Italia propongono che sia prioritario l’intervento sull’esistente, prevedendo - tenendo conto delle connotazioni storiche dei canali - un’ampia e diffusa azione di rinaturazione e riqualificazione ambientale del reticolo idrografico minore dell’area coinvolta; Expo 2015 potrebbe infatti essere l’occasione per riqualificare almeno le sponde di canali artificiali quali il Villoresi o il Canale Nord Ovest, attraverso interventi di rinaturazione, mitigazione ambientale e/o di ingegneria naturalistica soprattutto in sostituzione delle sponde cementificate di questi corsi d’acqua.  Oltre al beneficio paesistico si contribuirebbe a recuperare capacità auto depurativa grazie all’azione di vegetazione spondale attualmente praticamente assente e a rendere maggiormente fruibili le alzaie di questi canali, ora, in molti tratti, piuttosto pericolose a causa delle scoscese sponde in lastre di cemento.

4. Il patrimonio monumentale. FAI, Italia Nostra e WWF Italia propongono di cogliere l’occasione dell’Expo 2015 per rilanciare un grande progetto di valorizzazione del ricco patrimonio monumentale presente nel nord Milano, come ad  esempio Villa Arconti Visconti con il borgo e l’intera area agricola e paesaggistica del Castellazzo di Bollate, regina delle ville di “delizia” milanesi – opera di fondamentale importanza non solo dell’architettura seicentesca, ma esempio unico per dimensione e qualità di giardino all’italiana lombardo -, e la Villa Reale di Monza, unica grande reggia europea scandalosamente dimenticata. Ma sono solo due esempi di un vasto patrimonio costituito a cascine, borghi (come ad esempio i borghi di Figino, Trenno, Ronchetto delle rane e Chiaravalle), ville – come la stupenda Villa Litta di Lainate - e castelli, musei, arredi storici e beni minori per i quali si dovrà impostare una strategia di recupero e conservazione. Pensando ai dichiarati 29 milioni di visitatori che dovrebbero riversarsi nell'area milanese nel 2015, questo patrimonio rappresenterebbe un richiamo forte in grado anche di rimarcare e rendere unica l’identità di Milano.

5. Processo decisionale. Alla luce anche, ma non solo, dei poteri commissariali richiesti dal Sindaco Moratti si rende quanto mai necessario il coinvolgimento immediato delle Soprintendenze al tavolo decisionale, cosa che ad oggi sorprendentemente ancora non è avvenuta. Se è vero e anche necessario che il processo decisionale risponda a criteri di efficienza, vorremmo essere rassicurati che al contempo vi corrispondano adeguate azioni di controllo realmente efficaci per preservare i valori ambientali e architettonici del territorio.

Milano,  1 febbraio 2008

Ufficio stampa
FAI tel 02467615220  ufficiostampa@fondoambiente.it
Italia Nostra tel 02-86461400 milano@italianostra.org
WWF Italia Sara Bragonzi tel 329 8315718 s.bragonzi@wwf.it

 

Visita a Milano dei delegati del Bie: il Comitato Noexpo ha consegnato un dossier contro la candidatura di Milano ed incontrato il Segretario generale del Bie e il Comitato di Candidatura (3/2/08)

Il Comitato Noexpo, di cui faccio parte, ha preparato un dossier contro la candidatura di Milano, lo ha tradotto in inglese e lo ha consegnato oggi al Segretario Generale del Bie, ai delegati al Bie e al Comitato di Candidatura (vedi comunicato stampa).

Oggi alle 15.30 Andrea Savi, Amalia Navoni e Michele Sacerdoti hanno incontrato all'Urban Center Vincente Gonzales Loscertales, Segretario Generale del Bie, Roberto Daneo e Vinicio Peluffo del Comitato di Candidatura Expo-Milano 2015.

Durante l’incontro il Comitato No Expo ha sottolineato in particolare le problematiche della mobilità, delle grandi opere, della qualità della vita e dell’ambiente connesse all’esposizione universale, evidenziando come il progetto di candidatura sia stato costruito più sugli interessi speculativi dei grandi gruppi economici che non sugli interessi dei cittadini.

Il Segretario Generale del Bie ha ammesso che le nostre preoccupazioni sono condivise dal Bie in quanto tipiche di ogni Expo ed ha mostrato un particolare interesse soprattutto per le critiche relative al sito individuato per ospitare l’Expò 2015, un’area adiacente al nuovo polo fieristico di proprietà di Fiera e Cabassi.

In un’area già attualmente congestionata in occasione delle manifestazioni fieristiche si costruirebbero i nuovi capannoni per l’Expò 2015, aggiungendo un traffico di circa 65.000 automobili al giorno a quelle del normale traffico fieristico, creando così enormi problemi non solo per i cittadini di quella zona ma anche per chi vorrà visitare l’esposizione universale. Sotto il sito è previsto un parcheggio per 6000 posti auto, oltre ai parcheggi pubblici per 17.000 posti auto previsti lungo la tangenziale ovest, l'autostrada dei laghi e la strada provinciale Rho-Monza.

Lo stesso Loscertales ha poi sottolineato che le esperienze passate in cui l’Expò si è tenuta nel medesimo sito e contemporaneamente ad altre esposizioni fieristiche, hanno evidenziato elementi di forte criticità.

L’incontro si è concluso con un impegno ad ampliare il processo di partecipazione di associazioni e cittadini nel caso in cui, alla fine di marzo, l’Expò 2015 fosse assegnata a Milano. Questa partecipazione sarà particolarmente importante nei due anni che intercorrono tra l'assegnazione dell'Expo e l'accettazione del progetto definitivo da parte del Bie.

In questi due anni si capirà se il progetto è destinato a migliorare Milano o a peggiorarla e se i cittadini e le associazioni ambientaliste avranno voce in capitolo per una Expo veramente sostenibile ed una trasformazione di Milano in una città più vivibile.

Nel mio intervento ho espresso perplessità per la previsione che solo il 16% dei visitatori utilizzerà l'auto privata, sul mancato esproprio dell'area, sulla creazione di un nuovo canale nella Via d'Acqua dal Naviglio Grande all'Expo invece di riaprire i Navigli lungo la Via di Terra, sull'elevato costo di costruzione della Torre Expo (220 milioni di di euro), sul torrido clima di Milano l'estate che certo non favorisce l'arrivo dei visitatori.

Mi è stata consegnata una versione su carta del dossier ufficiale di candidatura in inglese, che è più completa di quella presente sul sito ufficiale in quanto sono presenti tutti i budget, gli schemi ed i rendering. Sarà molto utile per entrare nelle scelte di progetto qualora Milano dovesse ottenere la candidatura.

 

Campagna di Legambiente ed Eco dalle città “Gli italiani riducano l’immondizia che va in discarica per fare posto alla spazzatura campana” (1/11/08)

Due chili di meno di spazzatura. E’ la mobilitazione lanciata da Legambiente e Eco dalle Città che invita gli italiani a ridurre di almeno due chili a testa la spazzatura destinata nei prossimi giorni alle discariche. Due chili di rifiuti in meno – ottenuti diminuendo i piccoli sprechi quotidiani o incrementando con maggiore attenzione la raccolta differenziata – possono creare in poche settimane quello spazio in discarica necessario ad accogliere il surplus di rifiuti campani senza nessun aggravio per gli impianti di smaltimento.

“Produciamo in media più di 1,5 kg di spazzatura al giorno – dicono Legambiente e Eco dalle Città – Se nelle prossime settimane tutti gli italiani risparmiassero alle proprie discariche 2 kg degli oltre 500 chili di spazzatura che producono in un anno si diminuirebbe la pressione complessiva sulle discariche di ben 120 mila tonnellate di rifiuti, ossia una quantità paragonabile a quella che ha messo in ginocchio la Campania. Differenziamo come non abbiamo mai fatto e riduciamo per quanto possibile i nostri rifiuti. E’ una dimostrazione di solidarietà civile e soprattutto una prova che sappiamo e possiamo fare di meglio di quanto fatto finora”.

L’iniziativa è rivolta principalmente ai singoli cittadini, ma naturalmente possono aderire comuni, associazioni, aziende e tutti quelli che vogliono dimostrare che è possibile una gestione maggiormente sostenibile dei rifiuti e che c’è una maggioranza di italiani più responsabile e virtuosa di tante amministrazioni locali e nazionali che non hanno saputo e voluto affrontare in modo corretto e efficace l’emergenza. L’idea è insomma quella di uno scatto di reni e di solidarietà da parte di tutti i cittadini e delle amministrazioni locali.

Due chili di meno è anche un’occasione per trasformare in opportunità la triste vicenda rifiuti. Nel nostro Paese, e non solo in Campania, la produzione annua di rifiuti cresce a un ritmo superiore a quello della raccolta differenziata. E’ utile quindi diffondere sempre di più le esperienze positive dei 1150 Comuni ricicloni del Paese per sottolineare che buttare meno spazzatura è il primo passo per una corretta gestione del ciclo dei rifiuti.

 

Per informazioni e adesioni:

www.ecodallecitta.it

www.legambiente.eu

 

Parcheggio di largo Rio de Janeiro: la Soinso è costretta dal giudice a rinunciare all'utilizzo dei tiranti (10/1/08)

Nell'ultima udienza davanti al Tribunale civile il dott. Miscio della Soinso ha dovuto prendere l'impegno di non mettere i tiranti sotto gli edifici della piazza. Altrimenti il giudice avrebbe emesso un'ordinanza contro l'uso dei tiranti.

Con l'accoglimento delle domande dei condominii la causa si è chiusa.

Ora ci si aspetta che venga presentato un nuovo progetto di parcheggio e che i costi dei box aumentino.

 

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