Parcheggi sotterranei in Zona 3: si diffonde l’opposizione dei residenti

 

 

L’assessore al traffico Goggi continua nella sua politica di creare il maggior numero possibile di parcheggi sotterranei, prevalentemente sotto piazze alberate, con conseguente taglio o trasferimento delle piante esistenti e loro sostituzione con miseri alberelli.

I residenti si oppongono a questi parcheggi perché temono per la stabilità dei loro edifici e per la perdita del verde, con aumento della temperatura d’estate e danno alla bellezza delle vie e piazze.

I commercianti si oppongono invece per il danno provocato alla loro attività dai cantieri, che durano almeno 2 anni e mezzo.

Due nuove leggi rendono più difficile la realizzazione dei parcheggi:

Vediamo la situazione dei parcheggi più contestati.

Piazza Novelli: il progetto prevede il taglio di 18 sofore di 15 metri di altezza poste lungo il marciapiedi e restringe notevolmente il calibro della rotonda, eliminando tutti i posti auto in superficie.

Si è costituito un comitato molto attivo che è pronto a presentare un ricorso al TAR. La piazza non è protetta da vincolo ambientale ma il nuovo Codice dei Beni Culturali la assoggetta automaticamente a vincolo monumentale e la Sovrintendenza ha chiesto al Comune copia del progetto. L’impresa che ha vinto la gara vorrebbe estendere il progetto anche dalla parte della Caserma dell’Aeronautica e quindi non ha ancora presentato il progetto definitivo al Comune.

Piazza Bernini: la piazza ha un vincolo ambientale ma la Sovrintendenza non si è opposta al progetto. I lavori non sono iniziati perché manca l’autorizzazione dei Vigili del Fuoco alla creazione di un impianto meccanico di aerazione al posto del ricambio naturale dell’aria. La cooperativa vorrebbe che lo richiedesse il Comune per tutti i parcheggi ma i funzionari vogliono che lo chieda la cooperativa.

Largo Rio de Janeiro: la Commissione Edilizia ha chiesto di prevedere due strutture esterne per gli ascensori e le scale, che non erano previste per non impattare sull’estetica della piazza, protetta da vincolo ambientale. La creazione delle due strutture potrebbe portare al rifiuto del nulla-osta ambientale da parte della Sovrintendenza. Anche qui c’è il problema del nulla-osta dei Vigili del Fuoco.

Via Bazzini: a causa dell’innalzamento della falda l’impresa appaltatrice ha chiesto di diminuire i piani da 6 a 5 mantenendo il numero dei box (242 di cui 50 per la Clinica Santa Rita). Si dovrà scavare anche sotto la strada ed il progetto dovrà tornare in Consiglio di Zona 3, che aveva richiesto un parcheggio meccanizzato.

Piazza Dateo: il parcheggio per residenti sul lato sud è stato esteso nell’area centrale della piazza. Il Comune voleva mantenere il grande cedro di più di cent’anni al centro ed erano stati inseriti nel terreno dei micropali per delimitare l’area di scavo intorno alla pianta. Ma nessuno si è accorto che sotto il cedro passava la Roggia San Gregorio e quindi le radici non erano verticali. Così, una volta iniziato lo scavo, ci si è reso conto che la pianta sarebbe stata a rischio di crollo ed è stato deciso di abbatterla, dopo aver sentito il parere del Corpo Forestale dello Stato. E’ un’altra dimostrazione che i parcheggi sotterranei sono incompatibili con il mantenimento del verde di superficie. Ora i box aumenteranno e con il ricavato si metteranno a dimora altre piante nella piazza, ma certo di dimensioni più piccole.

Chi vuole può portare un fiore al Cedro vicino all’uscita del Passante Ferroviario.

Piazza Oberdan angolo viale Piave: al posto del parcheggio meccanizzato previsto dal progetto della MM approvato dal Consiglio di Zona il Comune vuole creare un parcheggio tradizionale a rampe con 150 posti a rotazione e 50 box per residenti. Il progetto prevede di rinchiudere le radici del grande Bagolaro vicino all’edicola in un vascone di cemento di 8 metri per 6 e 6 di profondità che ne provocherebbe la morte. L’area di scavo va dal cinema Diana all’Hotel Promessi Sposi. Si è costituito un comitato che ha chiesto di realizzare il parcheggio meccanizzato, che avrebbe dimensioni minori compatibili con le radici della pianta e darebbe meno disturbo durante il cantiere.

C’è inoltre il dubbio che il parcheggio serva, visto che il parcheggio a rotazione di viale Majno è quasi vuoto. Il settore Parchi e Giardini del Comune ha chiesto che intorno alla pianta ci sia almeno una vasca di dieci metri per dieci, con collegamento delle radici con il terreno. Ora sembra che l’impresa voglia proporre di recuperare i posti auto che perde sotto la pianta ampliando lo scavo verso Corso Buenos Aires. Così il disturbo del cantiere sarebbe ancora maggiore.

Il Consiglio di Zona 3 ha chiesto la presentazione di un progetto di parcheggio meccanizzato da confrontare con quello allo studio ma il Comune è ostile a questo tipo di tecnologia.

Piazza Aspromonte: è stata presentata in Consiglio di Zona 3 una proposta di localizzazione che prevedeva 600 posti auto per residenti a ferro di cavallo intorno alla piazza, con l’abbattimento di tutti i frassini perimetrali. I residenti si sono rivoltati contro questa ipotesi e hanno costituito un forte Comitato (sito www.piazzaaspromonte.it) , raccogliendo più di 3000 firme contro il progetto. Il Comune ha proposto un nuovo parcheggio per 300 posti auto, a forma di L su via Lippi e verso le villette che si affacciano sul giardino, con l’eliminazione di un minor numero di frassini grazie ad un perimetro a greca.

Anche questo progetto è stato respinto dagli abitanti della piazza ed è stato ritirato dal Comune prima delle elezioni provinciali, probabilmente per motivi elettorali. Ora si è in attesa di una nuova ipotesi di localizzazione. Il Comitato non vuole un parcheggio che diminuirebbe il numero delle piante e non consentirebbe l’utilizzo del giardino durante gli anni del cantiere. La bandiera ideata dal Comitato con la scritta “InAlberiamoci – salviamo gli alberi dai box !” è stata esposta su moltissimi balconi della piazza.

Piazza Leonardo da Vinci: è stato presentato un progetto di parcheggio in project financing per studenti e docenti del Politecnico da realizzare nella piazza davanti all’università. Il progetto prevede l’eliminazione delle piante lungo la cancellata del Politecnico ma la salvaguardia dell’aiuola centrale. In una seconda fase il parcheggio potrebbe essere esteso davanti alla Scuola Leonardo da Vinci, con un elevato impatto ambientale.

Via Ampere: i lavori del parcheggio sono bloccati per un ricorso davanti al Tribunale Civile di un condominio che teme per la stabilità del suo edificio a causa dell’eccessiva profondità del parcheggio e del sistema di pompaggio dell’acqua di falda durante i lavori, che indebolisce il terreno. Gli alberi che c’erano sono già stati tagliati all’inizio dei lavori.

 

A livello milanese tutte le zone della città sono interessate dal problema dei parcheggi sotterranei che interferiscono con il verde, ad esempio Piazza Libia, via Rancati, Piazza Tel Aviv, quartiere Olmi. La Giunta Comunale si difende sostenendo che gli alberi sono ripiantati in altri luoghi ma i cittadini vogliono giustamente che non venga peggiorato il verde sotto casa, con diminuzione dell’ossigeno e aumento della temperatura, delle polveri sottili e del rumore.

Nel centro di Milano sono ora previsti alcuni parcheggi meccanizzati di dimensioni contenute ma nelle altre zone il Comune non vuole saperne e continua ad abbattere o trapiantare gli alberi di grandi dimensioni, sostituendoli con piccole piante che stentano a sopravvivere sopra i parcheggi, nella poca terra disponibile.

I Verdi di Milano hanno dato il loro pieno appoggio alle iniziative dei vari comitati, aiutandoli a costituirsi e coordinarsi tra di loro. Il 3 maggio hanno organizzato insieme ai Comitati e alle Associazioni Ambientaliste una Marcia per gli Alberi in difesa degli alberi a rischio per i box e hanno presentato in Regione una proposta di legge per impedire la costruzione dei box sotto gli alberi.

 

 

Michele Sacerdoti

www.msacerdoti.it