SOTTOTETTI SELVAGGI. I VERDI INCORAGGIANO L'ASSESSORE VERGA A OSARE DI PIU' E INTEGRARE LA COMMISIONE EDILIZIA CON GLI ESPERTI AMBIENTALI, CONVOCANDO UDIENZE PUBBLICHE CON LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE E CON I CONSIGLI DI ZONA NEI CASI PIU' CONTROVERSI.

     "ATTILA E' ANCORA IN AZIONE. OGNI VOLTA CHE GUARDIAMO IN ALTO NELLE STRADE DI MILANO SI SCOPRE QUALCHE NUOVO DISASTRO"

 

In seguito al blocco dei sopralzi dei tetti nel Centro Storico, proposto dal Consigliere Baruffi e approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale nel febbraio 2003, l’Assessore Verga ha deciso di sottoporre, dal 3 novembre, tutti gli interventi di recupero dei sottotetti a una verifica di impatto sul paesaggio della città.

La circolare emessa dal Comune attua in via sperimentale le norme del Piano Paesistico Territoriale della Regione Lombardia. (circolare n. 6/2003 - Linee guida per l'esame paesistico dei progetti, del Settore concessioni ed autorizzazioni edilizie, consultabile on line al complicato indirizzo: www.comune.milano.it/webcity/homepage.nsf/generico?readForm&htmlcode=FS-Ediliziaprivata&doc=/WebCity/Documenti.nsf/WEBPreview/AF149CD522FC11A7C125698C004CB66B?opendocument  ).

Finalmente i progetti dovranno essere accompagnati da una valutazione di impatto sul paesaggio urbano effettuata dal progettista e controllata dai tecnici comunali e saranno sottoposti al parere della Commissione Edilizia. Non saranno più possibili interventi che non si armonizzino con le facciate sottostanti e con gli edifici intorno, come è spesso avvenuto finora per sfruttare al massimo la superficie del sottotetto su pressione dei committenti.

Come denunciato anche dal FAI e dalla stampa cittadina interi edifici e quartieri tipici sono stati rovinati da interventi speculativi, ad esempio il centro storico, i quartieri liberty, i quartieri con case a schiera come Città Studi e quelli di villini come il Quartiere dei Giornalisti.

La circolare tuttavia non corrisponde pienamente alle norme approvate dalla Regione: non è indicato che la Commissione Edilizia deve essere integrata con gli esperti ambientali come prescritto dall’art. 29.9 delle NTA regionali e non è prevista, in caso di superamento della soglia di tolleranza, l’indizione di una conferenza pubblica a cui devono essere invitate le associazioni ambientaliste (art. 29.8) e i soggetti territorialmente interessati, come i Consigli di Zona.

Finora sia le associazioni che i consigli di zona hanno potuto intervenire solo con esposti, di solito rigettati dai tecnici comunali.

 

La circolare dovrebbe prevedere, almeno per i progetti che superano la soglia di tolleranza, il parere obbligatorio dei Consigli di Zona.

 

I Verdi difenderanno comunque in consiglio comunale il divieto di effettuare sopralzi dei tetti nella zona A anche in presenza della nuova circolare per dare un’indicazione che il centro storico deve essere particolarmente tutelato.

Ora si pone il problema di cosa fare di tutti gli scempi edilizi che hanno rovinato il profilo dei tetti di Milano; citiamo l’esempio degli edifici di via Santa Maria Segreta 6 (piazza Cordusio), via Melzo 23, via Spallanzani 10, via Sirtori 23, via Modena 30, 31 e 35, via Bellotti 7, Piazza Oberdan 4, viale Sardegna 46.

 

I Verdi chiedono da tempo che i lavori in corso vengano sospesi e i progetti radicalmente modificati diminuendo l’insostenibile impatto visivo; con la nuova normativa non sarebbero mai stati autorizzati. Non deve rimanere traccia nella città di una normativa edilizia sconsiderata che, grazie alla interpretazione a maglie larghissime della Legge Regionale 22/99 e alla scommessa di molti sul condono edilizio, ha consentito di sopralzare gli edifici di Milano.

E’ ora che il Comune di Milano emetta delle doverose diffide per violazione della norma già presente nel Regolamento Edilizio, che prescrive che gli interventi sui sottotetti devono armonizzarsi con il contesto dell’edificato e rispettare il decoro e l’architettura dell’edificio oggetto dell’intervento (art.73.6), e obblighi i progettisti a sottoporre il progetto alla valutazione di impatto paesistico.

 

 

Maurizio Baruffi, consigliere comunale dei Verdi

 

Michele Sacerdoti, membro delle commissioni edilizie della zona 2 e 3