15 aprile 2005

 

 

 

 

 

Dott. Gabriele Albertini

Sindaco in Milano

Piazza della Scala 2

20121 Milano

 

On. Roberto Formigoni

Presidente Regione Lombardia

Via F. Filzi 22

20124 Milano

 

 

LETTERA APERTA

 

Verde e investimenti urbani

Il caso del progettato Palazzo della Regione

in via Melchiorre Gioia e del Comitato Giardini di Gioia

 

 

Il caso del progettato Palazzo della Regione in via Melchiorre Gioia e del Comitato Giardini di Gioia riapre  la questione sulla prassi acquisita ovunque  - in Italia e all’estero – di far precedere ogni decisione pubblica su iniziative sia pubbliche che private dalle analisi di compatibilità al fine di evitare i conflitti a posteriori che oggi si stanno verificando.

 

Italia Nostra di Milano si permette di chiedere perché la Regione, prima di impegnarsi ad acquistare l’area, non abbia valutato il problema oggi sul tappeto, prendendo delle decisioni a ragion veduta.  L’Ospedale Maggiore (ente pubblico) ha disatteso per primo questa prassi quando, vendendo questo terreno legato a un lascito che lo destina ad uso “ospedaliero per lenire le sofferenze dell’umanità”, ha chiesto l’autorizzazione dell’alienazione alla Regione senza farla precedere da una notizia pubblica. La Regione a sua volta si è impegnata in una grande progettazione su quest’area per il proprio palazzo senza discutere con i comitati che subito si sono formati a difesa dei giardini sull’opportunità di trasformare questo luogo, amato e vissuto da coloro che vi abitano intorno,  in un congestionatissimo centro per uffici.

 

Con questo non vogliamo dire che ogni protesta deve fermare un’iniziativa, ma deve trovare l’Amministrazione pronta a rendere pubbliche le motivazioni che la guidano nelle scelte in termini di costi e dei benefici.

 

A tutto ciò si aggiunge questa considerazione:  la Regione, scegliendo questo luogo, non ha considerato che l’area  - così malconfigurata nei confronti degli spazi pubblici verso i quali prospetta - non può dar luogo alla dignità urbana e alla rappresentatività che il Palazzo della Regione deve assumere.

 

Il progetto vincitore del concorso si inserisce, infatti, nel contesto degli edifici esistenti in maniera faticosa ed è totalmente invasivo di quest’area,  proprio per le difficoltà concrete a conferire rappresentatività a un edificio in un luogo così poco adatto, da costringere le stesse soluzioni planimetriche a stranezze e ridondanze specie nei piani più vicini alla quota stradale nelle parti basse degli edifici.

 

Oggi però una novità può forse offrire un utile ripensamento a questa scelta nel quadro della riconfigurazione di tutto il centro direzionale.

 

Il progetto di recupero del Garibaldi-Repubblica ha superato la fase di stallo, durata decine di anni ed è ora in evoluzione positiva.

 

E’ opinione di Italia Nostra di Milano che - proprio in questa fase - potrebbe essere rivista la collocazione del Palazzo della Regione.

 

La visibilità dell’edificio regionale nella nuova sede darebbe sicuramente maggiore qualità e prestigio alle iniziative dei privati sull’asse Garibaldi-Tunisia lungo via della Liberazione.

 

Si può arrivare a ipotizzare che la Regione rilevi una quota delle volumetrie utilizzate per il suo edificio usando poi una parte dell’area precedentemente individuata in Melchiorre Gioia per rientrare nei costi con una tipologia compatibile con le presenze arboree.

 

Italia Nostra  di Milano ritiene che questa alternativa, se pur tardiva, sia ancora possibile in un quadro di buona volontà da parte degli operatori, di sinergie di interessi e degli obiettivi di qualità urbana e con risparmio di investimenti da parte della Regione che con il progetto attualmente nelle sue mani, rischia di non conseguire gli obiettivi che si prefigge e di innescare un processo conflittuale che va interpretato in positivo e non ignorato.

 

                                                                                     Italia Nostra Onlus

                              sezione di Milano