INTERVENTO AI SENSI DELL’ART. 21 NELLA SEDUTA DELL’11 APRILE 2005

 

Il Presidente dà la parola al consigliere Baruffi.

Il consigliere Baruffi così interviene:

"Io intervengo in questa occasione per mettere all'attenzione del Consiglio una questione di cui in questi giorni si stanno occupando anche i giornali, e che è quella relativa al bosco di Gioia, cioè ad una porzione di terreno nell'area che sta tra via Melchiorre Gioia e la via Pola, e che è una parte di terreno attualmente a verde, un bosco in gran parte incolto, che faceva parte di un vecchio vivaio, e che è stata scelta dalla Regione Lombardia, in accordo anche con il Comune di Milano, in base ad un accordo di programma, come sede del nuovo palazzo degli uffici della Regione. Su quell'area si trova, insiste un vero e proprio bosco con alcuni alberi di pregio, alcuni che hanno addirittura più di 50 anni di età, perché l'area ha una storia importante, ebbene, su quell'area e per difendere quel bosco si sono mobilitati i cittadini, si sono mobilitate persone che hanno a cuore il destino di quell'area e che hanno iniziato anche un'iniziativa di sciopero della fame. Una iniziativa che vuole essere di dialogo con le istituzioni, con il Comune e con la Regione, perché vi sia la possibilità di riaffrontare la questione, cioè di riprendere in mano quel problema e di provare a capire se si possa ugualmente fare una nuova sede per il Consiglio Regionale e per la Regione Lombardia, ma al tempo stesso si possa salvare un patrimonio arboreo importante della nostra Città, un polmone verde in un'area molto congestionata, come quella di Melchiorre Gioia e del centro direzionale, e quindi si possa in qualche modo concorrere allo sviluppo della Città seguendo però alcune regole fondamentali, cioè uno sviluppo che sia sostenibile, che sia rispettoso dell'ambiente, che sia capace di trovare soluzioni per i problemi che vengono sollevati dai cittadini di Milano, che chiedono una qualità della vita migliore nella nostra Città e una Città più bella e più respirabile, vorrei dire, e dall'altra parte le esigenze comunque di sviluppo, in questo caso, delle istituzioni, che hanno bisogno di edificare nuove costruzioni. Allora io credo che un segnale importante che le istituzioni potrebbero dare, che potrebbe dare il Comune e che potrebbe dare in prima persona forse proprio il Presidente del Consiglio Comunale della Città, è quello di invitare pubblicamente i cittadini che già da cinque o sei giorni stanno sostenendo lo sciopero della fame, a sospendere questa iniziativa e ad individuare nelle sedi istituzionali del Comune un momento di ascolto, di dialogo, che possa permettere alle persone che hanno iniziato questo tipo di protesta di trovare però una risposta ed un interlocutore. Io so che il Comune ha già preso delle decisioni in merito: mi rendo conto che sia molto difficile e molto complicato fare dei passi indietro, io non condivido quelle decisioni ma credo sia importante che il Comune di Milano dia ascolto e risposte ai cittadini quando questi mettono in gioco anche se vogliamo la propria salute, se vogliamo un po' se stessi per chiedere attenzione su un tema. Allora se la Presidenza del Consiglio Comunale volesse lanciare pubblicamente un invito alla sospensione dello sciopero della fame e la proposta di un incontro, credo che questa sarebbe una cosa molto utile e molto importante e anche un segnale innovativo nel modo di porsi fra istituzione e Comune e cittadini.

Io ricordo infine che giovedì sera ci sarà una grande iniziativa pubblica, anche di spettacolo e di festa, perché questa protesta è appoggiata da alcuni dei componenti del gruppo di Elio e le Storie Tese, che è un gruppo molto noto e conosciuto in questa Città, ebbene, se si trovasse il modo da qui a giovedì perché vi sia una risposta pubblica del Consiglio Comunale di Milano a questa esigenza sollevata dai cittadini, che sono in sciopero della fame, credo che il Consiglio farebbe un atto importante e lo farebbe la Presidenza".