L’Expo 2015 in Zona 3

 

Michele Sacerdoti

 

 

Lunedì 3 dicembre l’Assessore al Decentramento Colli, il segretario del Sindaco Paolo Glisenti ed l’assistente dell’Assessore al Governo del Territorio Masseroli Matteo Gatto hanno presentato il dossier di candidatura all’Expo al consiglio di zona 3.

Glisenti ha detto che verranno investiti a Milano 10 miliardi di euro in infrastrutture di trasporto e 3,2 miliardi in infrastrutture specifiche per l’esposizione.

I costi di funzionamento e marketing per 900 milioni di euro dovrebbero essere coperti dai biglietti, affitto dei padiglioni, vendita gadgets e sponsorizzazioni.

Dal dossier di candidatura in inglese e francese scaricabile dal sito del Comune (www.milanoexpo-2015.com) risulta che i 10 miliardi di euro sono investimenti in metropolitane, raccordi stradali ed autostrade lombarde già previsti dalla pianificazione pubblica, mentre i 3,2 miliardi verranno finanziati per il 46% dallo Stato, per il 26% dal Comune, Provincia e Regione, per il 28% dal settore privato.

Di questi ultimi 1.253 milioni saranno destinati alla costruzione e preparazione del sito dell’esposizione, 1.780 milioni ai collegamenti con i sistemi di trasporto, 135 milioni a nuovi alberghi, 60 milioni a strutture tecnologiche.

I privati finanzieranno la costruzione dei parcheggi, delle strutture tecnologiche, del villaggio Expo per 2.000 posti letto che sorgerà su un’area di Pirelli RE nel Comune di Pero, del grattacielo alto 200 metri sopra la fermata della Tav e del ponte che costeranno 284 milioni di euro. Queste strutture verranno poi affittate al comitato Expo durante l’evento.

Glisenti ha sostenuto che parte degli investimenti saranno effettuati nella zona 3, ma credo si sia confuso perché nel dossier di candidatura non è previsto nulla per la zona. La via di terra e la via d’acqua che collegheranno la Darsena con l’Expo non passano per la nostra zona, essendo il sito a nord ovest di Milano.

Nella presentazione si è parlato dei 29 milioni di visite previste tra il 1 maggio ed il 1 ottobre, corrispondenti a 21 milioni di visitatori, di cui il 34% proveniente da Lombardia e regioni confinanti, il 57% dal resto d’Italia e la nazioni europee, il 9% dal resto del mondo. Il costo del biglietto sarà di 40 euro con riduzioni per abbonamenti e gruppi.

Per sostenere la candidatura l’Itali spenderà ben 7,5 milioni di euro, divisi tra Stato, Regione, Provincia e Comune.

Il terreno è attualmente per metà della Fondazione Fiera, del 30% dei fratelli Cabassi ed il resto delle Poste Italiane ed altri proprietari.

Esso verrà prestato al comitato Expo ma rimarrà degli attuali proprietari.

Alla fine dell’Expo le costruzioni principali verranno conservate mentre quelle minori verranno demolite ed i privati torneranno in possesso dell’area che potranno trasformare in un quartiere residenziale e terziario. La parte a verde dell’Expo, pari a un quarto dell’area lungo il perimetro rappresentato da autostrade e linea ferroviaria ad alta capacità, dovrà essere portata al 50% per creare un nuovo parco urbano. Particolare attenzione verrà prestata ai criteri di sostenibilità delle costruzioni, visto che per il 2012 Milano dovrà ridurre del 12% il CO2 prodotto.

I visitatori dovrebbe arrivare per il 29% in aereo, il 30% in treno, il 25% in autobus e solo per il 16% in auto.

Parcheggi per 17.000 posti auto saranno costruiti lungo la tangenziale ovest e le autostrade e strade limitrofe, da lì un servizio di navetta porterà i visitatori all’esposizione. 4.000 posti auto saranno previsti sotto l’Expo. Sono comunque previsti ampliamenti delle strade statali intorno all’Expo e dei collegamenti (Rho-Monza, Varesina, S.S. 11). Le visite giornaliere saranno in media 160.000, con punte di 250.000 per gli eventi speciali.

Vi è grande preoccupazione da parte degli abitanti della zona per i giorni di sovrapposizione tra le manifestazioni che si terranno nei padiglioni della Fiera e l’Expo in quanto la Fiera non chiuderà mai.

Sono intervenuto chiedendo perché si spenderanno 250 milioni di euro per un grattacielo di più di 200 metri di nessun interesse per la città, perché non si è pensato di espropriare l’area a valore agricolo per poi recuperare il valore delle infrastrutture pagate con fondi pubblici mentre così i proprietari approfitteranno dell’aumento del valore del terreno, quanto è attendibile la bassa stima di arrivo in auto, dove saranno costruiti i parcheggi, qual’è l’utilità degli eventi di apertura e chiusura dell’Expo che costeranno 20 miliardi di euro, qual’è il dettaglio degli investimenti previsti, quali saranno i poteri speciali che il sindaco Moratti chiederà per preparare l’Expo, perché nel dossier si parla di chiusura totale delle università e scuole nel periodo dell’Expo e di crediti formativi per invogliare gli studenti a fare i volontari (stacco biglietti, controllo parcheggi, assistenza ai turisti).

Ho anche fatto notare che si è dichiarata una temperatura massima a Milano in luglio e agosto di soli 28 gradi, mentre la media degli ultimi 5 anni è di 30 gradi.

Le risposte sono state non soddisfacenti: sembra che nella via di terra sia previsto un percorso di visita dei quartieri liberty della zona 3, mentre per quanto riguarda gli espropri è stato dichiarato che i privati avrebbero potuto bloccare tutto con i ricorsi.

E’ stato anche detto che gli investimenti andranno a profitto di albergatori, ristoratori e commercianti di Milano e provincia creando un forte indotto e verranno lasciati in eredità alla città edifici di valore sociale. Il grattacielo servirà per ospitare servizi all’Expo (500 posti letto, uffici vari, ristoranti, antenne radio e televisive) e questi spazi avrebbero dovuto essere previsti comunque. Per quanto riguarda gli studenti Gisenti ha detto che le chiusure estive di scuole ed università saranno quelle normali.

I consiglieri di zona hanno fatto numerose domande a cui Glisenti ha risposto brevemente dovendo lasciare la riunione alle 20.30.

Ho scritto a Glisenti chiedendo ulteriori risposte alle mie domande. Vi farò sapere.