FEDERAZIONE DEI VERDU

 

RESTAURIAMO IL DIURNO VENEZIA DI PIAZZA OBERDAN

 

Sotto Piazza Oberdan è stato costruito nel 1924 un complesso per bagni pubblici, manicure, pedicure, barbiere, agenzia di viaggio, fotografo sul modello di altri diurni costruiti in quegli anni in tutta Italia.

Vi sono ancora parte degli arredi originali in legno e i bagni di lusso hanno ancora sanitari di maiolica, rubinetterie e piastrelle in buono stato, il tutto in stile Liberty-Moresco.

Il salone è ancora utilizzato da un barbiere che lo tiene pulito ma vi sono molte infiltrazioni d’acqua che lo stanno rovinando, la parte dei bagni è degradata, i lucernai in vetro-cemento sulla copertura rischiano di rompersi.

La pensilina che proteggeva la scala di accesso dove ora c’è la discesa al metrò è sparita ai tempi della costruzione della metropolitana in qualche magazzino del Comune e andrebbe rimessa dov’era.

Il Comune di Milano non ha i soldi per effettuare il restauro, del costo stimato di 3 miliardi. Anche il progetto di risistemazione di Piazza Oberdan è fermo da anni per mancanza di fondi, in attesa della vendita della SEA e dell’AEM.

La Provincia di Milano, il cui Assessorato alla Cultura ha la sede proprio di fronte, aveva tempo fa proposto di acquistare il Diurno e utilizzarlo per il museo del Cinema e l’archivio della Cineteca, che utilizza lo Spazio Oberdan per le proiezioni dei film. Ma anche questo progetto è fermo.

Dopo la recente demolizione dei bagni del Diurno Cobianchi in Piazza Duomo, il Diurno di Piazza Oberdan è l’ultima testimonianza a Milano di questo tipo di struttura dell’inizio del 1900.

Chiediamo un restauro conservativo che riporti il salone ed i bagni più belli al loro splendore, secondo le fotografie dell’epoca. Il Diurno Venezia può diventare un punto di attrazione turistica di Milano, a due passi dallo Spazio Oberdan che ospita mostre prestigiose come quella sul Liberty a Milano. E’ paradossale che mentre si svolge la mostra nessuno pensi a questi locali abbandonati.

I Verdi chiedono che il Comune chieda un finanziamento con i proventi del gioco del Lotto e assegni il progetto di restauro ad un architetto all’altezza del progetto, che lavori in stretto contatto con la Sovrintendenza ai Beni Architettonici di Milano.

 

 

I Verdi di Milano