Comunicato stampa n. 21 del 19/11/10: Il Consiglio di Stato fissa l'udienza sulle Varesine per il 15 febbraio prossimo

Nella mia campagna per le primarie ho citato spesso il caso delle ex-Varesine (Porta Nuova Varesine), dove i residenti, dopo aver perso un ricorso al Tar contro la costruzione di grattacieli per 255.000 metri cubi di cemento, una densità mai vista a Milano in un’area di 32.000 mq, da parte di Hines, Ligresti e Galotti, hanno fatto appello al Consiglio di Stato.
La data dell’udienza di merito non veniva mai fissata e intanto i grattacieli  crescevano e Hines reclamizzava la vendita a calciatori e finanzieri degli appartamenti più alti della Torre Solaria, il grattacielo residenziale alto 150 metri in costruzione all’angolo tra viale Liberazione e via Melchiorre Gioia.
Finalmente il Consiglio di Stato si è accorto che le costruzioni erano arrivate al quinto piano e che quindi il ricorso andava discusso.
Il Tar aveva respinto il ricorso ritenendo che i ricorrenti non erano legittimati a ricorrere, pur essendo dirimpettai delle nuove costruzioni.
Ora si spera che il Consiglio di Stato ritenga legittimo il ricorso ed entri nel merito delle questioni sollevate.
Nel ricorso i residenti sostengono che le volumetrie sono eccessive, che le modalità di autorizzazione da parte del Comune sono illegittime e che i costruttori dovevano pagare al Comune 100 milioni di euro in più per la monetizzazione degli standard (pagata ad un valore fissato dal Comune di 348 €/mq rispetto al costo di acquisto del terreno di 6.300 €/mq). Per questo aspetto è stato fatto anche un esposto alla Corte dei Conti.
L’area è stata acquistata nel 2006 dall’arch. De Mico per 203 milioni di euro, De Mico l’aveva acquistata dalle Ferrovie negli anni ottanta del secolo scorso in cambio di lavori svolti. Ne era seguita una lunga vicenda giudiziaria tra De Mico, il Comune e le Ferrovie in quanto l’area non aveva diritti volumetrici nel piano regolatore di allora.
Il via libera all’operazione era stato l’ultimo provvedimento della giunta Albertini prima delle elezioni del 2006.
L’operatore aveva annunciato alla stampa che il tasso di ritorno dell’investimento sarebbe stato del 25-30% su un valore dell’operazione di 850 milioni di euro, finanziati per il 72% da prestiti bancari.
Le quote di proprietà risultavano essere per il 17% di Hines, il 17% di un fondo immobiliare Hines-Mps, per il 17% di Galotti e per il 49% del Gruppo Ligresti.
Sono previsti 42.000 mq di uffici, 33.000 mq di residenze di lusso, 7.000 mq di commerciale, 3.000 mq per un auditorium, 2.000 posti auto interrati.
Saranno costruiti due grattacieli principali, la Torre Solaria residenziale all’angolo di viale Liberazione con via Melchiorre Gioia e un grattacielo per uffici a forma di diamante alto 130 metri all’angolo di viale Liberazione con via Galilei.
Altri due grattacieli più bassi sono previsti lungo via Melchiorre Gioia. Il verde previsto tra gli edifici (10.000 mq) è sopra i parcheggi interrati.
Il progetto è documentato sul sito www.porta-nuova.com mentre il progetto alternativo Parco Possibile sviluppato da un gruppo di architetti per ChiamaMilano nel 2007 è documento sul sito http://www.msacerdoti.it/notizie07.htm#11/09/07. A parità di volumetrie prevedeva il doppio del verde e l’interramento completo di viale Liberazione.
Il ricorso è seguito dall’avv. Veronica Dini del Foro di Milano.
Sarebbe auspicabile che i lavori si fermassero in attesa dell’esito del ricorso, che potrebbe portare all’annullamento delle D.I.A. presentate.