Ance, una legge obiettivo per il rilancio delle cittą

29/4/04

(Testo scaricato dal sito www.ance.it, le sottolineature sono mie)

 

Portare all`attenzione della politica, degli enti locali, della cultura e della pubblica opinione l`esistenza di una nuova ``questione urbana``.

Questo l`obiettivo di fondo del convegno promosso dall`Ance su ``La citta` progetto``, che si e` tenuto oggi presso l`Auditorium Parco della Musica di Roma. 

Alla prima sessione dell`incontro, moderata dal presidente dell`Ance Claudio De Albertis, hanno preso parte i sindaci di diverse citta` italiane, Sergio Chiamparino di Torino, Rossana Di Bello di Taranto e Umberto Scapagnini di Catania, oltre all`assessore allo Sviluppo del territorio del comune di Milano Giovanni Verga e quello ai Lavori pubblici del comune di Roma Giancarlo D`Alessandro. Gli architetti Alessandro Anselmi, Antonio Citterio e Pierluigi Nicolin hanno discusso del ruolo dell`architettura nel rinnovamento urbano. 

Il tema della seconda parte dei lavori, condotta dal direttore de ``Il Messaggero`` Paolo Gambescia, e` stato ``Il ruolo delle citta` nel rilancio della competitivita` del Paese``. Si sono confrontati sulle priorita` per lo sviluppo urbano Enrico Letta, membro della Commissione Attivita` produttive della Camera, Maurizio Lupi e Alfredo Sandri, componenti della Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera. 

``E` urgente prendere atto - ha affermato nel suo intervento il vicepresidente dei costruttori Gianfranco Pavan - della crescente inadeguatezza delle nostre citta` a svolgere bene il proprio ruolo in un contesto economico e sociale profondamente mutato``.

Le radicali trasformazioni dei modi della produzione tradizionali stanno rendendo sempre piu` chiara, ha spiegato Pavan, la necessita` di investire di piu` nella ricerca, nelle alte tecnologie, nell`istruzione e nella formazione.

Tutte attivita` che, nel nostro come negli altri paesi, trovano la loro collocazione naturale nelle citta`.

Sono le citta` gli incubatori privilegiati della formazione, della ricerca e dell`innovazione, ed e` questo tipo di attivita` che oggi le citta` italiane devono non solo ospitare, ma anche promuovere e attrarre.  Ma per farlo e` necessario riprendere in mano le redini dello sviluppo e della progettazione urbana, dando risposte efficaci ai troppi problemi che minano da sempre l`efficienza delle nostre citta`.

Citta` che, come ha detto Pavan, sono cresciute spontaneamente, senza guida, e che oggi mostrano in maniera sempre piu` eclatante la loro incapacita` di far fronte alla crescente domanda di efficienza e fruibilita` che pesa su di esse.

Dal problema delle infrastrutture alla carenza dei sistemi a rete per la mobilita` fino agli alti costi dell`abitare e del vivere quotidiano, le citta` hanno bisogno di scelte ``forti e ampiamente condivise per tornare ad essere il cervello e il motore del nostro Paese``.

E` in questa prospettiva che Pavan ha illustrato, alla presenza dei responsabili delle decisioni in ambito urbano, le proposte dell`Ance per risolvere la nuova ``emergenza citta```. Per rinascere, ha sottolineato, le nostre citta` hanno bisogno di nuove risorse, nuovi strumenti e nuove idee.  Risorse che non possono ridursi a quelle provenienti dalla Casse degli Enti locali.

Per il rilancio urbano, ha detto Pavan, sono necessarie anche risorse statali. E la classe politica, certo tenuto conto di un non semplice problema di disponibilita` e reperibilita` dei fondi, deve individuare i canali piu` idonei per reperire le risorse necessarie.

Una strada efficace in questo senso, secondo l`Ance, potrebbe essere quella di varare una legge obiettivo per la modernizzazione urbana: una corsia preferenziale, analoga a quella inaugurata per le grandi infrastrutture, che consenta a chi deve prendere le decisioni di contare su risorse certe e su snellimenti burocratici.

Ma questo non basta. Altrettanto necessario, ha puntualizzato il vicepresidente dei costruttori, e` rendere piu` efficiente l`attuale assetto istituzionale, partendo dal riconoscimento che oggi il potere dei sindaci e` soggetto a troppi vincoli e a troppi condizionamenti.

I sindaci devono invece diventare a tutti gli effetti i ``governatori`` delle metropoli, e perche` questo possa accadere devono essere ridisegnati e riequilibrati a livello istituzionale i poteri di intervento sul territorio oggi suddivisi in modo inefficace e pletorico tra Regioni, Province e Comuni.

Ma per disegnare il futuro delle citta`, ha affermato Pavan, e` necessario puntare anche sulla comprensione delle esigenze e sulla definizione delle vocazioni delle aree urbane. Una lettura che deve avvenire sulla base non solo di una complessa analisi strategica economico-culturale, ma anche di un benchmarking dell`efficienza e della produttivita` urbana.

Un aspetto questo sul quale gli imprenditori delle costruzioni hanno messo a disposizione dell`interesse collettivo la loro conoscenza delle dinamiche e dei bisogni del territorio, proponendosi come interlocutori imprenditoriali nella analisi delle trasformazioni e delle esigenze urbane.

Ma accanto alle scelte di ordine politico, istituzionale e finanziario, il rilancio dei sistemi urbani, ha inoltre sottolineato Pavan, non puo` prescindere nell`immediato da una serie articolata di interventi su fronti diversi: dal mercato, alla fiscalita`, al governo del territorio. Tutti aspetti sui quali e` arrivata un`ampia condivisione da parte dei sindaci e dagli amministratori urbani presenti al convegno.

``Scontiamo anche noi il ritardo infrastrutturale che penalizza tutto il Paese - ha ammesso il sindaco del capoluogo piemontese Sergio Chiamparino - ma qualcosa adesso sta finalmente cambiando, e lo dimostrano i quasi 250 cantieri aperti e gli altri 160 di prossima apertura``. Non solo quindi grandi interventi legati alle prossime Olimpiadi invernali, ma lavori per migliorare la mobilita` urbana, valorizzare il verde cittadino, recuperare le periferie.

``Il rilancio di Catania si e` basato sull`elaborazione di un master plan che focalizzava limiti e punti di forza della citta` - ha spiegato il sindaco Umberto Scapagnini - e cosi` abbiamo deciso non solo di potenziare le nostre qualita`, puntando sulla valorizzazione del vasto patrimonio storico-artistico catanese, ma anche di risolvere le nostre emergenze. Da qui la nostra scelta di puntare sulla realizzazione di parcheggi di scambio strategici, che hanno risolto non pochi problemi se si considera che ogni giorno a Catania entrano circa 350 mila pendolari``.

La scelta di Taranto invece e` stata quella di puntare sul riequilibrio urbanistico.

Una scelta - ha detto il sindaco della citta` pugliese Rossana Di Bello - che ha consentito di ricostruire l`identita` della citta`, ripopolando i due centri storici cittadini che da troppo tempo erano degradati e abbandonati.

L`assessore al comune di Milano Giovanni Verga, condividendo la visione dell`Ance sui problemi aperti delle citta`, ha sottolineato la necessita` di scardinare piani regolatori rigidi e inadeguati, attraverso la flessibilita` e la semplificazione dei processi. Altrettanto importante, secondo Verga, l`esigenza di modificare le logiche del prelievo fiscale, trasformando quest`ultimo in un elemento promotore del recupero del territorio.

Della complessita` della gestione dei sistemi urbani ma anche delle positive esperienze di trasformazione attualmente in atto nella capitale, ha parlato l`assessore ai Lavori pubblici di Roma Giancarlo D`Alessandro. Trasformazioni, quelle portate a termine nell`ultimo periodo, che non hanno rappresentato un semplice restyling di piccole zone, ma hanno cambiato, secondo D`Alessandro, il volto di intere parti di citta`. 

``Bisogna avere finalmente il coraggio di demolire e ricostruire, per ridare qualita` ai centri urbani, e in particolare alle periferie, cresciute in modo sciatto e disordinato``. Questo il messaggio unanime degli architetti Alessandro Anselmi, Antonio Citterio e Pierluigi Nicolin, che hanno preso parte alla discussione, moderata dal presidente dell`Ance De Albertis, sul ruolo dell`architettura nei processi di rinnovamento urbano.

Gli architetti hanno sottolineato che il ``mito`` della conservazione tout court ha di fatto impedito per anni la reale modernizzazione delle citta`, appiattendo idee e progetti. 

Sul fronte della politica le prime risposte positive alle proposte dell`Ance sono arrivate dai rappresentanti di maggioranza e opposizione protagonisti della seconda parte dei lavori.

Maurizio Lupi, di Forza Italia, sottolineando che l`impegno del governo per le infrastrutture e` in piena sintonia con quanto annunciato in occasione del programma elettorale, ha spiegato che la nuova legge quadro in materia urbanistica favorira` le politiche di intervento per le citta` rispettando le diverse necessita` del territorio. Secondo Lupi dunque, ``siamo a una fase di svolta, che apre un momento positivo per affrontare le diverse questioni e proporre una risposta unitaria alle esigenze dei centri urbani``.

Il responsabile economico della Margherita, Enrico Letta, ha affermato che al settore delle costruzioni e` sempre mancata una politica industriale chiara, in grado di essere propositiva e di rispondere alle reali necessita` del settore. Una strada che e` ora urgente inaugurare, ha continuato Letta, per poter dare risposte concrete alle proposte dell`Ance per un governo delle citta` adeguato alle necessita` dei cittadini.

Alfredo Sandri ha sottolineato la necessita` di ragionare in termini di ``sistema territoriale``, per riuscire a ottenere, com`e` accaduto ad esempio in Olanda, una pianificazione urbana integrata, capace di abbattere i costi e garantire piu` qualita` allo sviluppo urbano.